La scuola materna è chiusa, nessun bimbo (per fortuna) ha modo di vedere dalla ringhiera perimetrale del plesso scolastico, cosa accade in quello sterrato, “terra di nessuno”, (sebbene sia comunale), ma gli abitanti della zona sì, purtroppo lo vedono e assistono impotenti, nonostante chiedano all’Amministrazione di intervenire e con urgenza.

La zona è conosciutissima, quella confinante con le 'case-bunker' dello spaccio, dove a poche decine di euro si può davvero comprare di tutto, anche lo stupefacente più "povero", l'eroina per l'appunto, tornata tristemente in voga come negli anni '80, lì sotto i palazzoni di Saint Tropez di via Piovella. Dove acquistare è presto detto: via Seruci, ma anche in via Serbariu, crocevia di centinaia di fruitori, tra loro anche donne che si bucano.

Il viavai dei tossici prosegue nonostante le restrizioni dovute al Coronavirus: è li, tra quei sentieri pieni zeppi di rifiuti, erbacce e centinaia (anzi), migliaia di siringhe che accade ogni giorno e a tutte le ore l’impensabile. Sullo sfondo c’è sempre inesorabile l’edificio che sta cadendo a pezzi e che un tempo ospitava l’ex Circoscrizione Comunale di via Cinquini, proprio sotto il colle di San Michele: i residenti dalle finestre delle loro case chiedono (si sono pure stufati di farlo), come mai il Comune se ne frega di loro: come non dar ragione a chi abita da queste parti.

Anni fa ad accendere le polemiche era stato l’ex consigliere comunale Paolo Casu (nonché ispettore Asl) a denunciare tutto in Procura; recentemente, anche il capogruppo del Pd, Fabrizio Marcello è tornato sulla pericolosità dell’argomento soffermandosi sull’inevitabile demolizione di quel caseggiato, meta del pellegrinare degli eroinomani. Già, chi se ne dovrà occupare? Area o il Comune di Cagliari? Resta il fatto che da anni la situazione è identica e la ‘musica’ non cambia.

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