"Adesso mi sono rotto le scatole, questi attori della politica non mantengono mai la parola data: ci hanno offerto il 50% della richiesta, e io dico che non se ne parla proprio", così Salvatore Usala, malato di Sla e segretario del Comitato 16 novembre Onlus, leader da tempo delle battaglie di disabili e malati gravi, che è ritornato davanti alla Regione, in viale Trento, ancora alla carica per protestare contro il mancato decollo del progetto di sperimentazione presentato alla Giunta, "Ritornare a casa".

Usala, che dal 29 febbraio ha ripreso lo sciopero della fame, della sete, e della terapia, sarà ricevuto in mattinata dall'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru.

"Come volevasi dimostrare anche stavolta hanno preso tempo, non si capisce il perché - ha spiegato due giorni fa nell'annunciare la ripresa dello sciopero -. L'assessore Arru mi ha chiesto 48 ore, è passata una settimana, gli uffici sono informati da un mese. Il perché delle 48 ore? Gli uffici chiedono tempo per verificare, simulare, pianificare la fattibilità di unificare i vari contributi del progetto Ritornare a casa".