PHOTO
L'incremento del Fondo nazionale per la non autosufficienza sarà utilizzato, in gran parte, per allargare la platea del progetto "Ritornare a casa" e per aumentare il contributo dei gravissimi.
E' quanto prevede l'accordo raggiunto oggi da Luigi Arru, assessore regionale alla Sanità, e Salvatore Usala, malato di Sla e storico leader delle battaglie di disabili e malati gravi. Incassata l'intesa, Usala ha subito interrotto lo sciopero di fame, sete e terapie intrapreso per protesta due giorni fa.
Al portavoce del Comitato 16 novembre è stato assicurato, fa sapere la Regione, che "ai gravissimi sarà comunque destinata una quota del 50% del Fondo nazionale per la non autosufficienza, pari a un milione e 550 mila euro, e che il contributo per i tracheostomizzati, portatori di Peg e tetraplegici sarà incrementato di 3.000 euro, mentre saranno riviste le tabelle Isee per i gravissimi".
Il confronto tra il titolare della Sanità - che ha confermato la validità di "Ritornare a casa" - e Usala, si è tenuta negli uffici dell'Urp, al piano terra del palazzo della Giunta in viale Trento.
Il portavoce del Comitato aveva annunciato due giorni fa il suo blitz in viale Trento per protestare contro il mancato decollo del progetto di sperimentazione presentato all'Esecutivo di Pigliaru.