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La Polizia di Stato sin dalle prime ore dell’alba sta dando corso ad una delle più vaste operazioni anticrimine condotte in Sardegna.
Le Squadre Mobili di Cagliari e Nuoro, coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato ed il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Nuoro stanno eseguendo 23 fermi di indiziato di delitto emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari nei confronti di altrettanti appartenenti ad una associazione a delinquere operante da anni specializzata negli assalti ai portavalori sia sull’isola che in tutto il territorio nazionale.
Nel blitz scattato questa mattina, che vede impegnati circa 300 tra uomini e donne appartenenti a tutte le specialità operative delle forze di polizia impegnate. La lunga indagine condotta dai poliziotti delle Squadre Mobili di Cagliari e Nuoro ha consentito, per la prima volta, di fornire elementi alla Procura della Repubblica di Cagliari per contestare ed individuare l’esistenza di una associazione a delinquere di tipo paramilitare che progettava e realizzava efferati delitti.
Il blitz è andato a colpire quelli che venivano considerati i sancta sanctorum del crimine sardo. Colpita, in particolare, la famiglia degli Olianas, che da anni si sono spartiti ed hanno gestito tutto il connesso malaffare, soprattutto nell’isola.
Tra le persone fermate ci sarebbe anche il vice sindaco di Villagrande, Giovanni Olianas.
Il lavoro svolto dagli uomini della Polizia di Stato ha permesso di seguire tutti i passaggi criminali posti in essere dall’organizzazione: dalla progettazione, ai sopralluoghi, al furto delle autovetture, al reperimento delle armi da guerra per realizzare gli assalti, alle riunioni svolte all’interno di ovili.
Grazie al lavoro investigativo è stato possibile, tra l’altro, contestare il clamoroso assalto avvenuto nel 2013 al caveau di Nuoro per un bottino di oltre 6 milioni di euro. Nell’operazione conclusa questa mattina dalla Polizia di Stato, è stato inferto un colpo letale ad una delle più importanti organizzazioni criminali operanti in Sardegna.
E’ stato ricostruito il modus operandi di quasi un decennio: il gruppo aveva progettato e realizzato assalti a furgoni portavalori ed a caveau di istituti di vigilanza sia in Sardegna che in tutto il Territorio Nazionale.
Inoltre, l’organizzazione era dedita a molte altre attività criminali (favoreggiamento a latitanti, traffico di droga, riciclaggio di denaro sporco) che andavano a creare l’illecito patrimonio di ciascun appartenente.