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Una valanga di proteste, malcontento generale: c’è un’intera categoria che, assieme a tanti altri settori, langue nello sconforto senza precedenti. Sono i migliaia tra parrucchieri ed estetisti che ieri sera, dopo il discorso del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, hanno buttato giù lacrime amare e temono il collasso economico senza precedenti delle loro attività imprenditoriali.
Christian Solinas non ci sta alle ferree decisioni del premier Conte e pensa (in virtù dei poteri dell’autonomia speciale sarda), ad un’ordinanza specifica che, pur mantenendo alta la prudenza e la salvaguardia della salute dei cittadini, consenta una serie di riaperture graduali per tornare alla normalità; non solo l’esempio è rivolto alla cantieristica nautica, all’edilizia, ma anche alla possibilità di poter ‘manutenzionare’ le seconde case.
Ancora, Solinas ha detto testualmente, in diretta Facebook, che insieme alle associazioni di categoria, al comitato tecnico-scientifico sta pensando di anticipare le aperture per i quei settori artigianali in crisi, come i centri estetici e i parrucchieri, che potranno dunque riaprire con distanziamento garantito e l’uso obbligatorio dei dpi, mascherine e guanti.
Tempistiche per l'ok? Almeno 48-72 ore per poter ragionare, di concerto, con tutti i soggetti coinvolti, in maniera responsabile e stilare la nuova tabella di marcia per queste categorie danneggiate dal Covid-19.