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In Sardegna sarebbero circa 33.000 i musulmani, di cui 5.000 nella Provincia di Cagliari, e 3.000 nella città capoluogo. Impossibile però quantificarli precisamente così com'è impossibile stabilire quanti centri di preghiera vi siano in tutta l'isola.
A Cagliari la prima 'quasi' moschea della Sardegna è in via del Collegio, nel quartiere della Marina, ormai ad alta densità di immigrati di religione musulmana, ed è guidata dall'imam Triki Mehrez, che ogni venerdì accoglie i fedeli in preghiera in uno spazio che spesso non riesce a contenerli tutti. I musulmani cagliaritani possono contare su uno spazio polifunzionale della Provincia nel parco di Monte Claro e una volta all'anno, al termine del Ramadan si riuniscono in preghiera alla Fiera campionaria, in viale Diaz, o nello stesso parco di Monte Claro.
L'altra 'quasi' moschea è ad Olbia, in un piccolo appartamento di via Tavolara, acquistato con i fondi dell'Unione islamica e guidata dall'imam Maalaoui Hamadi che raccoglie una folta comunità di fedeli galluresi. Un centro culturale islamico c'è anche a Sassari, guidato dall'imam Abdellaoui Salaheddine.
Ma è praticamente impossibile censire i numerosi luoghi di ritrovo per la preghiera del venerdì dei 33mila musulmani sardi. Si ritrovano in spazi più o meno grandi, scantinati, garage, per la Jamu'ah nei paesi dell'hinterland cagliaritano (Elmas e Monserrato), ma anche ad Arbus, Villasor, Pabillonis.
Anche nelle province di Nuoro e Oristano nessun dato ufficiale: i musulmani si riuniscono per le preghiere del venerdì in abitazioni private in città e nei paesi dove risiedono un certo numero di fedeli.