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Sono quasi 55mila, per l'esattezza 54.224, i cittadini stranieri residenti in Sardegna. Rappresentano il 3,3% del totale della popolazione.
Il dato è fornito dal Rapporto curato dalla Fondazione Leone Moressa, illustrato dall'assessore agli Affari generali Filippo Spanu e dalla ricercatrice Chiara Tronchin.
Secondo i numeri prodotti dalla ricerca, il 42% dei cittadini non italiani residenti nella nostra regione vive in provincia di Sassari, mentre il 29% abita nell'area di Cagliari.
Spanu la definisce una "risorsa per l'economia sarda, offrono un apporto prezioso alla crescita delle comunità con positive ricadute sul prodotto interno lordo. Lo confermano i dati del Rapporto annuale sull'economia dell'immigrazione".
Per quanto riguarda i Paesi di provenienza, il 26% viene dalla Romania, seguono Senegal (8,9%) e Marocco (8%).
Il 47,9% della popolazione straniera in Sardegna, poi, ha un'occupazione. Sono circa 26mila gli occupati, che con il loro lavoro producono un valore aggiunto che ammonta a un miliardo di euro, pari al 3,2% del totale regionale.
Sono 11mila gli imprenditori non italiani, il 5,9% del totale degli imprenditori che operano nell'Isola. E' significativo notare come le imprese gestite da stranieri hanno fatto registrare una crescita di quasi il 10% negli ultimi cinque anni. Le imprese guidate da sardi, nel frattempo, diminuiscono evidenziando nello stesso periodo un calo del 5,2%.
I contribuenti nati all'estero, racconta il rapporto, rappresentano il 3,6% del totale e hanno versato un Irpef netta per quasi 30 milioni di euro.
"In un Paese che invecchia - ha sottolineato Chiara Tronchin - diminuisce la popolazione in età lavorativa. L'immigrazione è in grado di rallentare questo processo anche se oggi gli immigrati svolgono lavori meno qualificati che, se da una parte riducono la concorrenza con gli italiani, dall'altra hanno una minore produttività e impatto fiscale".