La Polizia locale di Sassari ha denunciato nove giovanissimi coinvolti in attività di spaccio nelle scuole.

Nei giorni scorsi a sei di loro sono state notificate misure cautelari dalla stessa Polizia locale. I sei minorenni dovranno rispettare l’obbligo della permanenza domiciliare tra le ore 18 e le 6 del mattino, non potranno frequentare locali di svago, non potranno comunicare tra loro, sono stati inseriti in un percorso educativo che sarà definito dai servizi minorili dell’Usma presso il Tribunale per i Minorenni di Sassari. A un minore è stata applicata la misura cautelare della permanenza domiciliare.

L’attività della Polizia locale, sviluppatasi sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, è stata avviata su impulso dei dirigenti scolastici che hanno ripetutamente segnalato agli agenti del Comando di via Carlo Felice il comportamento di alcuni studenti che durante le lezioni manifestavano disattenzione e sonnolenza.

Le indagini sono partite a gennaio, attraverso un’attività di controllo realizzata dagli agenti del nucleo sicurezza urbana con il supporto di microtelecamere, attraverso cui sono stati raccolti elementi probatori rilevanti.

Tutto si sviluppava in un quarto d’ora: tra le 7,55 e le 8,10 i giovani coinvolti arrivavano in città provenienti dall’hinterland, con i mezzi pubblici. Durante due mesi di controlli quotidiani è stata documentata una frenetica attività di spaccio, caratterizzata dalla cessione di sostanze stupefacenti dietro la consegna di denaro, che ha visto protagonisti studenti in età compresa tra i quattordici e i diciotto anni.

Lo scambio tra le banconote e la sostanza stupefacente avveniva in modo puntuale, quotidianamente. Alcuni giovani la consumavano per strada, altri si dirigevano a scuola con la sostanza nascosta negli zaini.

I ragazzi più dinamici nello spaccio hanno un’età compresa tra i quattordici e i sedici anni, mentre tra i consumatori ci sono ragazzi anche più giovani.

Durante le indagini sono stati documentati tutti i momenti e le modalità in cui si sviluppava questo fenomeno rilevando, addirittura, che i giovani più spregiudicati utilizzavano alla luce del sole il cosiddetto grinder per sminuzzare l’erba.

Le attività rivolte alla tutela dei giovanissimi rappresentano per questa Amministrazione un punto centrale ed una priorità per la polizia locale che opera nell’interesse della collettività e che mira alla tutela delle persone più deboli, in questo caso gli studenti.

Questa operazione testimonia la collaborazione tra l'Amministrazione e le istituzioni scolastiche, i docenti, le famiglie, attraverso cui giungere alla programmazione e alla realizzazione di azioni condivise, che partono dal rafforzamento della cultura della legalità, tese a creare nelle nuove generazioni la consapevolezza dei rischi derivanti dalle condotte devianti, dal consumo e dallo spaccio di sostanze stupefacenti.