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"Sono andato nella sala da ballo a Oniferi insieme a Marchi, per chiarire con Elia Muredda la vicenda di un'autoradio rubata a Sa Itria. Non sapevo che Marchi avesse con lui delle ruggini antiche per una ragazza, né che avesse con sé una pistola".
Così in un breve dichiarazione spontanea davanti al gip di Nuoro Claudio Cozzella, Francesco Pira, il 22enne di Gavoi accusato in concorso con Marchi, suo compaesano di 20 anni, del ferimento Muredda - 23 anni di Illorai - di porto in luogo pubblico di pistola e di detenzione di arma da guerra.
Dopo la dichiarazione che tende a separare la sua posizione da quella di Marchi, Pira si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il Gip ha convalidato la misura cautelare in carcere e ha derubricato il reato da tentato omicidio in lesioni personali aggravate, così come era avvenuto nell'udienza di convalida per Marchi.
Secondo i difensori di Pira, Lorenzo Soro e Gianfranco Careddu, il loro assistito ha confermato al Gip le dichiarazioni rese quando si è costituito in Questura a Nuoro: ovvero che lui e Muredda stavano parlando dell'autoradio quando si è inserito Marchi e la cosa è degenerata. Versione che sarebbe stata confermata anche dalla parte offesa.
La lite tra Marchi e Muredda sarebbe scoppiata invece per motivi passionali: i due giovani sono stati fidanzati in momenti diversi con la stessa ragazza e Marchi avrebbe accusato il rivale di Illorai di fare delle avances a quella che ora è la sua donna.
Davanti al gip, mercoledì scorso, Marchi che si era difeso sostenendo di non aver sparato per uccidere ma solo perchè era spaventato. Nel frattempo, sono migliorate le condizioni di Muredda: dopo l'operazione per l'estrazione dei proiettili all'ospedale di Nuoro, la prognosi è di 30 giorni.