La Procura della Repubblica di Lanusei, nell'ambito dell'inchiesta sulle provette sparite dal parco Genos di Perdasdefogu, in Ogliastra, ha disposto un decreto di sequestro dei locali del parco dove il furto è avvenuto e dei laboratori di Pula della società SharDna.

Le operazioni di sequestro sono ancora in corso e sono eseguite dal Nucleo operativo della Compagnia di Jerzu, guidata dal capitano Giuseppe Merola. La Procura, attraverso un inventario delle provette e dei documenti contenuti nei due laboratori, punta a fare chiarezza su quanti campioni di Dna (degli oltre 230 mila appartenenti a 14 mila ogliastrini conservati nei laboratori di Perdasdefogu) sono stati portati via e soprattutto se oltre alle provette siano stati rubati anche i codici che permettono ai ricercatori di identificare ogni provetta (con un nominativo e un albero genealogico).

Nei giorni scorsi il capo della Procura di Lanusei Biagio Mazzeo aveva aperto un fascicolo contro ignoti per furto. La sottrazione delle provette, da tre diversi cassetti del laboratorio, era stata denunciata il 10 agosto scorso dall'unica dipendente che attualmente lavora nel parco Genos di Perdasdefogu a cui era scattato l'allarme sul suo cellulare.

"Ma il furto - aveva spiegato all'ANSA il procuratore Mazzeo - è impossibile datarlo. Si parla di un arco temporale che può essere di mesi o di anni".

Il Parco genetico era nato nei primi anni 2000 con l'obiettivo di studiare il Dna di una fra le popolazioni più longeve al mondo, ma anche le malattie ereditarie. La società SharDna ultimamente è passata ad una azienda britannica che l'ha acquistata per 250 mila euro e con essa tutta la banca dati.

 

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