Centinaia di chili di granelli di quarzo, sequestrati negli aeroporti sardi, sono tornati a casa. Grazie alla collaborazione con l'associazione "Sardegna rubata e depredata", hanno potuto fare ritorno a Is Arutas, nel litorale di Cabras.

Parte della sabbia restituita proviene anche dalle camere delle strutture ricettive locali. Su una bottiglia anche una "celebrazione": "Ricordo di una vacanza super…". Presenti, fra questi, anche i granelli restituiti dai turisti pentiti, che li hanno rispediti nell'Isola.

"Associare il ripristino del territorio alle giornate ecologiche rispecchia perfettamente il concetto di salvaguardia degli ambienti naturali marini che vogliamo perseguire e divulgare - afferma il sindaco di Cabras Andrea Abis -. Il 2022 è l'anno della ripartenza turistica, questa sarà la stagione che ci permetterà di testare quanto viaggiatori e locali abbiano recepito l'importanza di preservare un bene naturale tanto prezioso come la sabbia di quarzo".

"Purtroppo, il fenomeno dei furti di sabbia sassi e conchiglie appare costante - commenta Franco Murru, presidente di Sardegna rubata e depredata -. La nostra associazione tenta da molti anni di scoraggiarlo rivolgendosi alla platea eterogenea dei social media, e di riflesso agli organi di informazione tradizionali, ma evidentemente in futuro sarà necessario intercettare in maniera più capillare i potenziali responsabili di questi reati, coinvolgendo per esempio le scuole e promuovendo specifici corsi di educazione ambientale".