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Il periodo estivo non è solo mare o viaggi, ma è anche, purtroppo, sinonimo di contraffazione e di offensiva al made in Italy.
Secondo quanto rivelato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, nell’isola sarebbero sotto attacco della “multinazionale del falso”808 imprese artigiane. Una situazione che, a loro modo di vedere, metterebbe in pericolo, quotidianamente, il lavoro di 1.556 addetti sardi.
“Siamo in una stagione – ha dichiarato Antonio Matzutzi, Presidente Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – in cui il fenomeno del “falso” fa sentire i suoi effetti per questo diciamo forte e chiaro: non comprate “patacche”.
“La nostra Associazione – ha aggiunto – continua a vigilare sul fenomeno e a chiedere maggiore tutela per gli imprenditori. E non ci riferiamo soltanto al commercio abusivo di merce contraffatta sulle spiagge o nelle principali piazze, ci sono anche altri aspetti da tenere sotto controllo: per esempio l’organizzazione dei mercatini cosiddetti “artigianali”, un “marchio” che viene assegnato, a nostro parere, senza i necessari controlli. Spesso di artigianale in esposizione c’è veramente poco”.
Secondo l’Associazione artigiana, in Sardegna, nel settore moda (tessile, abbigliamento, calzature, accessori, maglieria, accessori), sarebbero attacco sono ben 274 imprese, nei cosmetici 7, per le apparecchiature elettriche ed elettroniche 28, tra i gioiellieri 153, per i giocattoli 3, e tra le forniture mediche e occhiali 343.
La maglia nera spetta alla provincia di Sassari-Gallura: le imprese maggiormente esposte alla contraffazione sono 269 e rappresentano il 15,2% del totale dell’artigianato manifatturiero. Seguono Cagliari con 236, Nuoro 124, Sud Sardegna 100 e Oristano con 79.
“Il mercato del falso è un fenomeno che non esitiamo a definire “criminale” – ha sottolineato Matzutzi - e che va combattuto a livello internazionale, nazionale, regionale fino ad arrivare al locale”.
Per Confartigianato, l’azione repressiva e la collaborazione tra le Forze dell’Ordine di tutti i Paesi, devono essere accompagnate da attività di prevenzione e da iniziative legislative a tutela dell’origine e della qualità dei prodotti.
Per loro è importante approvazione di una regolamentazione europea, come quella sul “made in”, che obblighi a indicare l’origine dei prodotti e garantirne la piena tracciabilità. Bisogna, altresì, intensificare le attività di formazione e informazione alle imprese e ai consumatori sui danni provocati dalla contraffazione, sulla difesa della proprietà intellettuale e industriale.
Per questo condividiamo gli obiettivi di una recente proposta di legge per contrastare la contraffazione e istituire un marchio “100% Made in Italy” – conclude il Presidente di Confartigianato Sardegna – infatti proteggere la qualità manifatturiera italiana e contrastare il falso, per le nostre imprese, sono impegni prioritari”.