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Ormai da tempo il calo demografico è uno degli argomenti principali di discussione per quanto riguarda la Sardegna e la sua popolazione, e con il passare degli anni i dati diventano sempre più allarmanti.
Le previsioni per il futuro vedono un’isola spopolata, con una vera e propria scomparsa di borghi interi, poche città in cui si concentrano gran parte degli abitanti e interi territori abbandonati.
Il consigliere regionale del Partito Democratico Salvatore Corrias pone in evidenza il problema definendolo un allarme assai preoccupante.
In Consiglio regionale ha depositato, a questo proposito, un’interrogazione attraverso cui egli stesso, assieme ai consiglieri Ganau, Comandini, Deriu, Meloni, Moriconi, Pinna e Piscedda chiedono al Presidente della Regione e all’Assessore agli enti locali che venga riferita la strategia di medio e lungo termine che è stata individuata per contrastare il problema annoso dello spopolamento.
“I dati sul calo demografico in Sardegna sono oltremodo allarmanti, e a soffrirne sono soprattutto i territori periferici. Ad incidere, oltre al saldo negativo tra nuovi nati e deceduti, sono anche i movimenti migratori: quelli che se ne vanno sono più numerosi di quelli che arrivano. E la situazione non è certo più incoraggiante nel resto dell’isola. Ma se ci diamo da fare siamo ancora in tempo per invertire la rotta e arginare il fenomeno. Serve, per questo, che la politica individui una strategia puntuale, da declinarsi, concordandola con tutti i soggetti coinvolti, in progetti e azioni” ha affermato il consigliere.
E ha proseguito: “Le conseguenze dello spopolamento sono nefaste per la nostra terra: servizi essenziali in ambito sociale, sanitario, scolastico, dei trasporti, che non vengono più erogati, presenza delle istituzioni (ospedali, ambulatori, uffici e scuole) che si indebolisce, investimenti pubblici che non vengono realizzati. I territori sono abbandonati e la mancata cura è spesso all’origine, fra l’altro, dei gravi disastri ambientali: alluvioni, frane, incendi, con evidenti conseguenze sul piano antropico”.
Corrias ha inoltre sottolineato che è in procinto di partire il nuovo settennio di programmazione 2021-2027, c’è il PNRR e dunque ci sono le risorse per far sì che la Regione agisca per contrastare l’allarme. E il fatto che il Governo centrale e l’Unione Europa siano ben disposti verso gli interventi strutturali in grado di creare crescita, sviluppo e benessere, è molto positivo per rendere realistico il tutto.
Il consigliere evidenzia che è assolutamente necessario programmare e agire rapidamente perché quest’insieme di condizioni rappresenta un’occasione da non perdere.