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"Lo stadio deve essere fatto a Sant'Elia". Il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, tira dritto sul progetto del nuovo stadio che deve ospitare le gare del club rossoblù e, se verrà proposta la candidatura del capoluogo entro il 7 febbraio, le partite degli Europei 2032. Lo ha chiarito lo stesso primo cittadino intervenendo in Consiglio comunale: il tema è diventato caldo dopo la notizia di un progetto alternativo da parte della Regione nell'area di Su Stangioni, accanto alla Statale 554.
Fdi, il partito di Truzzu, ha presentato un emendando alla Finanziaria regionale, in discussione in Aula, forzando la mano alla Giunta, che finora non si è espressa né sul progetto né sui soldi - 50 milioni - che servono per il nuovo impianto. Uno strappo nella maggioranza che sostiene il governatore Solinas, mentre le opposizioni in Consiglio regionale e comunale attaccano ricordando che a Su Stangioni esiste una "elevata pericolosità idraulica", quindi a rischio alluvioni. La conferma arriva oggi con una sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato qualsiasi possibilità di costruire in quella zona. Il verdetto, analogo a quello già pronunciato dal Tar, si riferisce a un ricorso - respinto anche in secondo grado - presentato da alcuni proprietari terrieri che a Su Stangioni avrebbero voluto realizzare una lottizzazione.
Nel suo discorso in aula, Truzzu ha spiegato che la scelta dello stadio a Sant'Elia "deve essere presa adessoper non perdere il treno degli Europei 2032, che porterebbe investimenti importanti per le infrastrutture dell'Isola e un indotto alla nostra Sardegna di centinaia di milioni. Il nuovo stadio a Sant'Elia - ha aggiunto - non è solo un'opera pubblica di proprietà del Comune di Cagliari, in concessione a colui che si aggiudicherà la gara, non è solo un'opera pubblica per la Sardegna, ma anche parte di un progetto di rigenerazione del quartiere che si ricollegherebbe alla città, che prenderebbe finalmente nuova vita diventando un grande hub sostenibile, sportivo, culturale e sociale, vissuto ogni giorno e non una volta ogni due settimane. Abbiamo una soluzione a portata di mano. Serve coraggio e non paura - ha incalzato - Servono 50 milioni da spalmare in tre anni, che sono nella disponibilità della Regione"