«Il risultato di trent'anni di Autonomia dell'amministrazione comunale è quello che abbiamo davanti agli occhi: la differenza tra quello che era Stintino e quello che la pubblica amministrazione faceva per il paese e i suoi cittadini e quello che è oggi e che fa per gli stintinesi». 

Sono le parole pronunciate sabato sera (15 dicembre) dal sindaco Antonio Diana durante una cerimonia sentita e partecipata promossa nell’aula consiliare del Comune per celebrare questa importante ricorrenza.

L'8 agosto del 1988 rappresenta per Stintino una data storica, q In quel giorno d'estate di trent'anni fa, il borgo dei pescatori diventava Comune autonomo, smetteva la veste di circoscrizione comunale del Comune di Sassari per indossare gli abiti di amministrazione comunale. «Una amministrazione che non ci sarebbe stata – ha detto Lorenzo Diana, sindaco dal 1998 al 2007 – senza la lotta per l'autonomia, un percorso accidentato e difficile».

Un percorso che passò anche attraverso l'aiuto politico della segreteria Dc guidata da Giuseppino Schiaffino e, ha aggiunto il primo cittadino «Attraverso i tanti amici che non abbiamo dimentica e che aiutarono Stintino in questa impresa».

Come ha ricordato Giovanni Greco, Sindaco dal 1991 al 1998, nella sua lettera letta dall'assessore Antonella Mariani, tante sono state le opere pubbliche realizzate in trent'anni e tra queste, come la pista ciclabile per la Pelosa, il centro culturale di via Marco Polo, l'ampliamento del primo depuratore, il progetto di riqualificazione della strada per la Pelosa e il centro servizi, l'ampliamento delle scuole medie e l'iter per la realizzazione del primo museo della Tonnara.

A ricordare Gavino Benenati, primo sindaco di Stintino dal 1989 al 1991, è stata la cugina Veronica Benenati che, nel ricordare l'impegno dei protagonisti, ha dichiarato come «L'elezione a primo cittadino fu per lui anche il naturale suggello per l'attività svolta negli anni di lotta per l'autonomia».

Il ricordo è andato a nche a quanti lottarono per arrivare a questo importante traguardo. A partire dai componenti del Comitato: Fortunato Benenati, Totato Denegri, Giovannino Diana, Baingio Maddau, Fanco Valle, Gavino Valle, Gavinuccio Schiaffino, Gavino Pippia, Fortunato Denegri e ancora Gavino Benenati. E proprio ai componenti di quel comitato che nel 2008 l'amministrazione comunale aveva dedicato la sala consiliare.

Alla mente, con non poca commozione, sono ritornate le prime riunioni svolte a casa di Giovannino Diana fatte, come ha detto Benenati che, che, assieme a Gavino Pippia, fece parte del Comitato, «Con la consapevolezza che ogni popolo ha il diritto di autogovernarsi, che l'eccessiva distanza del nostro territorio dal Comune di Sassari e la trascuratezza con la quale loro ci amministravano ci spingeva a pensare che l'obiettivo dell'autonomia del nostro progetto era giustissimo».

E dalle parole dello stesso Pippia traspare proprio una grande emozione. La sua, come quella di molti altri suoi “colleghi” e concittadini, è la storia di un impegno che dal Comitato lo porta a diventare poi consigliere comunale, vice sindaco e, dal 2007 al 2012, a ricoprire la carica di primo presidente del consiglio comunale. «Con la volontà e con l'impegno – ha rimarcato – si possono raggiungere risultati impensati. E i giovani di oggi se applicheranno volontà e dedizione potranno fare ancora grandi cose per questo paese».

«Trent'anni sono volati – ha chiuso Antonio Diana, sindaco ininterrottamente dal 2007 – e tanto è stato fatto. Il tutto è frutto di grande lavoro che dà merito a chi ha amministrato Stintino in questi anni». Un ricordo quindi è andato a chi ricoprì il ruolo di amministratore e adesso non c'è più: Marco Satta, Giovannino Bosco, Battista Calvisi, Antonino Pilo e Giangiacomo Peragallo.

Alla cerimonia hanno preso parte anche la presidente del consiglio comunale Marilena Gadau, i consiglieri e assessori comunali attuali. G interventi sono stati moderati dall'assessora alla Cultura Francesca Demontis.

La manifestazione si è chiusa con l’inaugurazione della statua dedicata al trentennale e realizzata da Francesco Cadeddu. La scultura in due blocchi, in trachite di Ittiri, raffigura una donna, il rais della tonnara e un operaio, con alla base la scrittia indipendenza e il logo del Comune.