A presidiare l’ingresso del palazzo c’era un folto gruppo dei lavoratori che svolgono attività di portierato e servizi esecutivi in appalto per l’Ateneo cagliaritano e che, con il nuovo affidamento, hanno subìto un taglio netto degli stipendi.

La manifestazione si inserisce nel quadro della mobilitazione avviata dalle categorie unitarie che nei mesi scorsi avevano proclamato lo stato di agitazione e chiesto un incontro urgente all’amministrazione universitaria e alla rettrice Maria del Zompo.

Proprio a seguito di un altro presidio, il 7 novembre scorso, la rettrice aveva chiesto ai sindacati di formulare proposte alternative ma alla richiesta, da parte di Filcams Fisascat e Uiltucs, della documentazione utile a trovare le soluzioni auspicate, non c’è stata alcuna risposta da parte dell’amministrazione dell’università.

I sindacati di categoria pertanto, non sono stati messi nelle condizioni di formulare alcuna proposta e, nel frattempo, la vertenza va avanti con l’avvio di procedimenti legali al fine di veder riconosciuto il diritto alla giusta retribuzione. I lavoratori sono infatti stati costretti a un diverso inquadramento contrattuale e a un taglio in busta paga: ridotta di 450 euro lordi per i 67 impiegati, e di 100 euro lordi per i 65 portieri. Condizioni del tutto inaccettabili per sindacati e lavoratori. Da qui la proclamazione dello sciopero e della nuova protesta programmata per lunedì mattina.

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