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Arrivano le dure reazioni dal mondo della politica e dell’imprenditoria all’ordinanza emessa dal sindaco del Comune di Arzachena, Roberto Ragnedda, che limita i tempi e i modi di diffusione della musica dal vivo o riprodotta nei locali.
Il provvedimento prevede, oltre all’obbligo nazionale, dalle ore 18.00 dalle ore 06.00, dell’uso della mascherina, il divieto “oltre le ore 24.00 di qualsiasi forma di diffusione della musica dal vivo e/o riprodotta all’esterno di tutte le attività di pubblici esercizi, circoli privati, strutture ricettive alberghiere ed extra – alberghiere ivi comprese tutte le attività commerciali. È altresì vietata oltre le ore 01.00 a.m. qualsiasi forma di diffusione della musica dal vivo e/o riprodotta all’interno di tutte le attività di pubblici esercizi, circoli privati, strutture ricettive alberghiere ed extra – alberghiere ivi comprese tutte le attività commerciali”.
Il primo a commentare la decisione del sindaco è stato Flavio Briatore, che ha chiesto in anticipo il Billionaire di Porto Cervo: “L’ordinanza mette in ginocchio l’economia della Costa Smeralda, lo ha fatto senza confrontarsi con le parti sociali. Questo è un altro grillino contro il turismo. A me spiace per i nostri clienti, eravamo pieni fino a fine mese. Ci sono dipendenti che hanno preso case, abbiamo pagato serate, abbiamo portato calciatori… cosa è una vendetta? Non capisco cosa sia. Chiedo scusa ai nostri dipendenti per essere amministrati da sindaci così… non si fa il sindaco così”. Poi conclude: “Piange il cuore vedere un’economia trucidata così da gente che non ha mai fatto un cazzo nella vita”.
La risposta del sindaco di Arzachena non è tardata ad arrivare: “Appena ho aperto il video pensavo fosse una parodia di Crozza, invece poi ho visto che era l’originale”, dice in un lungo video pubblicato su Facebook. “Avrei voluto replicare alle accuse di persona, visto che in Comune ho incontrato gli operatori di Arzachena e della Costa Smeralda. Anche se avrei preferito andare a Monte Carlo e incontrarlo lì”, dice con ironia il primo cittadino.
“Io sono dalla parte degli imprenditori. Lo sono sempre stato: la mia ordinanza riporta indietro solo di un’ora la diffusione della musica perché bisogna stare attenti: queste decisioni non vengono prese a cuor leggero, ma in parte con la Asl e le forze dell’ordine impegnate a controllare il territorio. Forse era più importante fare una stagione di 30 giorni come ha dichiarato Briatore? Un po’ misera, il 23 agosto forse finisce il business non la stagione: noi lo invitiamo ad innalzare il livello dell’offerta, magari aprendo ad aprile e chiudendo ad ottobre. Questa è la sfida che posso proporre per il prossimo anno. La mia è stata una scelta di buonsenso, quello che forse tante volte manca”. Inoltre, Ragnedda risponde così agli attacchi personali: “Mi spiace se Briatore dice che non ho mai lavorato: s’immagini che sono venuto anche a scaricare le bibite del suo locale, vent’anni fa”.
Eugenio Zoffili (Lega): “Lo stop alla diffusione della musica su tutto il territorio di Arzachena nel pieno della stagione turistica estiva per ogni tipologia di esercizio commerciale, alberghi compresi, a mezzanotte (aree all’aperto) e all’una (locali al chiuso) imposto con la recente ordinanza del Sindaco della cittadina della Costa Smeralda è una follia. Flavio Briatore ha ragione, con questo coprifuoco non si prevengono assolutamente i contagi da covid ma si mette ulteriormente in ginocchio l’economia della zona messa peraltro a dura prova dalle continue scellerate decisioni del Governo Conte che nulla ha fatto per sostenere il comparto del turismo in Sardegna e in tutto il Paese. Ed è pure una scelta triste, musica è vita, cultura: così facendo il primo cittadino tinge di grigio i colori, l’entusiasmo e la consolidata voglia di fare e di intraprendenza imprenditoriale della Costa Smeralda in questa complicata fase di ripresa mancando di fiducia e rispetto al senso di responsabilità di tutti i suoi concittadini, in particolare degli operatori del settore e dei turisti di ogni fascia d’età. Spero che questo “Sindaco Cenerentola”, che ad agosto vuole far andare a letto tutti a mezzanotte, ci ripensi o che in alternativa questa poco lungimirante e nociva ordinanza possa essere impugnata e revocata con urgenza da chi di competenza". Lo ha detto Eugenio Zoffili, deputato e coordinatore regionale della Lega in Sardegna.