È intitolato “Ombre” lo spettacolo teatrale, il cui ingresso è libero, che andrà in scena questa sera alle ore 20.30 al Teatro Massimo di Cagliari a cura di Gianluca Medas e  organizzato dalla  Comunità Minori Stranieri di Aritzo, dalla Cooperativa Sociale “Vela Blu” e con il Patrocinio  del Comune di Cagliari e del Comune di Aritzo.

“Ombre” è l’esito scenico di un laboratorio teatrale della durata di sette mesi che ha coinvolto i ragazzi ospiti della comunità di accoglienza per MSNA di Aritzo, che questa sera drammatizzeranno i fatti di Portopalo, il naufragio della nave F174 avvenuti nella notte tra il 24 e il 25 dicembre 1996 a poche miglia dalla località siciliana di Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa dove persero la vita almeno 283 persone. Una tragedia per anni nascosta, che solo lo zelo di un pescatore che ha cercato di capire e la professionalità di un giornalista che ha ricostruito i fatti, hanno riportato alla luce.

«Tancas serradas a muru, Fattas a s’afferra afferra, Si su chelu fit in terra, che l’aian serradu puru », (« Tanche chiuse con muro,fatte all’arraffa arraffa;se il cielo fosse in terra, avrebbero recintato pure quello »), sono i versi del poeta Melchiorre Murenu ,composti poco dopo l'entrata in vigore della Editto delle chiudenderiproposti come slogan pubblicitario dagli organizzatori dello spettacolo. Versi che nonostante i 197 anni trascorsi dalla loro pubblicazione, risultano più che mai attuali in una fase storica che porta con sé l’apertura di nuove fratture, la costruzione di nuovi muri e non di ponti. Nell’epoca dell’incertezza, dell’attraversamento dei “senza casa”, rappresentata dalla moltitudine di uomini e donne in movimento dai propri paesi per i più significativi e svariati motivi.

Il laboratorio teatrale tenutosi all’interno della comunità per MSNA di Aritzo, ha fornito spunti e riflessioni per approfondire la conoscenza e l’inclusione dei minori di età ospiti, attraverso il più ampio senso del legame tra le persone, i popoli, le generazioni. Un mezzo significativo che ha aiutato la comunità civile, gli operatori e  le strutture di accoglienza nelle dinamiche relazionali e negli approcci  differenti rispetto a quelli abitualmente conosciuti e trattati, così come le culture di provenienza.

Il teatro - dicono dalla Coop. Sociale“Vela Blu”- ci ha aiutato ad evitare generalizzazioni e pericolosi stereotipi, assumendo con responsabilità la competenza di accogliere ogni storia umana come unica percorrendo sempre la strada della relazione con ciascun minore di qualsiasi etnia”.