Dalle prime luci dell’alba di oggi è in corso una vasta operazione dei Carabinieri di Olbia, coordinata dalla DDA di Cagliari, nei confronti di un’organizzazione criminale dedita al traffico e allo spaccio di droga tra Italia, Olanda ed Albania.

Su richiesta della dottoressa Allieri della DDA di Cagliari, a seguito di un’attività svolta dalla Sezione Operativa del Reparto Territoriale di Olbia, il GIP ha riconosciuto l’esistenza di un sodalizio criminale composto da 23 persone, 6 delle quali si trovano già ristrette presso varie Case Circondariali.

Nella mattinata di oggi sono state eseguite 13 Ordinanze di Custodia Cautelare, delle quali 12 in carcere e 1 agli arresti domiciliari nei confronti di cittadini italiani, albanesi e rumeni. Per altri 4 appartenenti all’organizzazione è stata richiesta una rogatoria internazionale che consentirà la loro cattura all’estero.

L’indagine è stata condotta tra l’estate del 2013 ed il 2015 e ha consentito il sequestro di 18 kg di cocaina, 4 kg di eroina ed 1 kg di marijuana, per un controvalore ipotetico sul mercato di circa due milioni di euro, una pistola Beretta cal. 6,35 risultata rubata, circa trentamila euro in contanti ed alcune autovetture di grossa cilindrata.

L’organizzazione garantiva l’approvvigionamento di stupefacenti, soprattutto cocaina ed eroina, nelle zone di Olbia (prevalentemente nel periodo invernale) e della Costa Smeralda nel periodo estivo.

L’attività svolta dagli investigatori si è resa particolarmente difficile anche per le modalità di occultamento della sostanza, per trasportare la quale venivano realizzati veri e propri stratagemmi di ingegneria meccanica.

Le autovetture usate e sottoposte a sequestro sono state smontate presso delle officine specializzate dove sono stati trovati doppi fondi tra la trasmissione e il motore, sostanza stupefacente immersa all’interno del serbatoio del carburante oppure dei cassetti a scomparsa per aprire i quali era necessaria una sequenza precisa di azioni che saranno svelate nel corso della conferenza stampa.

L’indagine dei Carabinieri ha permesso di individuare una vera e propria struttura piramidale con relativi compiti differenti in base alla posizione dei soggetti nella stessa organizzazione, con vertici, livelli intermedi, corrieri e spacciatori di medio livello che, a loro volta, si rivolgevano ai cosiddetti “galoppini” da strada.