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Un dolce tipico sardo antico e povero di cui un morso, ma anche il solo aroma, rimanda indietro nel tempo di secoli, facendo assaporare la magia e la semplicità appartenenti a epoche ormai passate, in cui bastava un unico ingrediente, la sapa, a rendere speciale il pane e a trasformarlo in un dolce prelibato: stiamo parlando del succulento pan'e saba.
Da allora, con il passare degli anni, questa preparazione si è evoluta e arricchita a seconda della zona dell’Isola e degli ingredienti presenti nel territorio: uvetta, frutta secca, finocchietto selvatico.
Tipico delle festività autunnali, il noto pane dolce dal sapore inconfondibile, intenso e aromatico, è nato in questo periodo dell’anno grazie ai frutti della vendemmia e della produzione del mosto bollito che dava vita al particolarissimo liquore dolcissimo scuro e denso, la sapa.
Con la sapa, in Sardegna, vengono realizzati tanti altri dolci soprattutto nella zona del Nuorese e del Campidano, ma su pan’e saba è il più famoso, conosciuto e apprezzato anche in altre regioni e per questo molto gettonato dai turisti, soprattutto tedeschi e francesi, che vengono in vacanza sull’Isola in questo periodo dell’anno per le piacevoli temperature e le escursioni.
Oggi viene preparato e consumato non solo per le festività di “Tutti i Santi” e “Tutti i Morti”, ma anche per Natale e Pasqua.
In origine era semplicemente un pane a cui le instancabili e meticolose massaie sarde aggiungevano qualche ingrediente che avevano in casa, anche solo frutta secca, per renderlo dolce e fare così un omaggio ai più poveri in onore dei defunti.
LA SAPA. Questo dolcissimo liquore è nato in un’epoca in cui le famiglie sarde non potevano certo permettersi degli sprechi. Così lo scarto della produzione del vino rimasto sul fondo del barile è diventato un ingrediente fondamentale della tradizione culinaria dell’Isola.
La sua consistenza simile al miele faceva sì che la sapa venisse regalata ai bambini durante la notte del 31 ottobre in sui si festeggia Is Animeddas o Su mortu mortu.