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“A distanza di più di due mesi dalle elezioni regionali finalmente la Regione Sardegna ha la nuova Giunta. Aspettando che diventi realmente operativa, ci rivolgiamo al neo Assessore dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale Mario Nieddu perché, vista la situazione disastrosa in cui versa la Sanità Pubblica in Sardegna, velocizzi le procedure di nomina dei nuovi Dirigenti regionali del suo Assessorato e delle Direzioni Sanitarie AOU e ATS sarde. Ma soprattutto che si attivi con una nuova Riforma, così come promessa in campagna elettorale dal Governatore Solinas".
A sostenerlo, in una nota è il “Movimento donne libera in lotta per il diritto alla salute” che aggiunge: “Come dirette interessate siamo perfettamente a conoscenza delle criticità della Riforma della rete ospedaliera fatta dalla Giunta Pigliaru, vissute soprattutto sulla nostra pelle e su quella di migliaia di sardi. In particolare come pazienti oncologiche /senologiche abbiamo una visione completa di tutte le problematiche legate soprattutto a Sassari e tutto il suo territorio, ma anche del resto della Sardegna e quelle specifiche dei vari territori, purtroppo non solo relative all’oncologia!"
“Potremmo iniziare – sottolineano dal Movimento – già dalle lunghe liste d’attesa per gli interventi di tumore al seno in preoccupante aumento, il mancato coordinamento tra la Smac (pseudo Breast Unit) di Sassari e i servizi afferenti, le lunghe liste d’attesa per le prenotazioni e per le terapie di sostegno e riabilitazione per gli effetti collaterali delle stesse (chemio e radioterapia), la cronica mancanza di personale medico sanitario e tecnico in tutti i reparti interessati, che pregiudica la funzionalità di quella che sarebbe dovuta essere appunto la Smac, una sorta di Breast Unit funzionale e non strutturale, a scapito del recupero non solo fisico, ma anche psicologico(aspetto non meno importante!) delle pazienti e dei pazienti oncologici interessati. Allo stato attuale delle cose – questa ancora la loro denuncia – ci preme soprattutto mettere in evidenza la persistente promiscuità degli ambienti del DH Oncologico con gli ambulatori delle malattie infettive, che da situazione provvisoria sembra diventata definitiva. Per non parlare della situazione in cui si ritrovano i pazienti in attesa delle terapie chemioterapiche, delle condizioni in cui devono lavorare gli operatori sanitari , ecc.”
“A tal proposito – rimarcano – , segnaliamo inoltre che i lavori di adeguamento delle strutture individuate presso il Santissima Annunziata come DH oncologico definitivo non sono ancora iniziati, mentre i tempi erano stati stabiliti per marzo. Le criticità da segnalare sarebbero ancora tantissime e ingravescenti ma ci riserviamo di poterne parlare al più presto in un incontro programmato che, come Movimento, sì spontaneo, ma competente e attivo in tutta la Sardegna, rivendichiamo presso le autorità competenti. Diversamente – concludono – saremo costrette a intraprendere, come in passato, altre azioni di lotta per il Diritto alla Salute”.