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Il lavoro è diventato merce rara. E quando si trova non è detto che venga retribuito in denaro. Merce in cambio di servizi edili: la proposta di Italino Vacca, commerciante di vetture prestato al settore delle costruzioni, irrompe su Internet. Sulla vetrina di annunci Subito.it l'imprenditore di Tortolì setaccia il mercato dei professionisti edili alla ricerca di manodopera qualificata per realizzare opere di urbanizzazione, pavimenti e impianti elettrici: in cambio offre terreni agricoli ed edificabili sui quali sono sviluppate strutture grezze avviate verso la conclusione oppure chiavi in mano.
LA NOVITÀ Un passato politico da coordinatore cittadino dei Riformatori sardi, oggi Italino Vacca promuove i suoi progetti senza pagare in denaro gli operai: per loro niente busta paga, ma la possibilità di scegliere tra una gamma di immobili. Terreni con svariati indici, da quelli agricoli a quelli a uso commerciale e artigianale. In mancanza di liquidità è una sorta di nuovo welfare: forse la proposta è segno dei tempi. «Ma non solo: i costi del personale sono diventati insostenibili», si affretta a precisare l'autore dell'inserzione.
LA PROTESTA «Sto pensando di non aprire i cantieri e di rimuovere l'annuncio dal sito: lo Stato ci sta portando alla fame. Da tre anni i disegni di legge presentati per porre rimedio a questa situazione di crisi risultano scollegati dagli enti locali e distanti dalle necessità dei cittadini: la questione sta degenerando, sta venendo meno anche la fiducia tra popolo e istituzioni con conseguente aggravamento delle condizioni socio-economiche, soprattutto in Ogliastra: qui abbiamo un potenziale inespresso di sviluppo e nessuno ci tutela».
PARLANO I SINDACATI La prima forma storica degli scambi commerciali irrompe sulla scena edile con una proposta originale. L'invocazione al baratto è la fantasia che sale al potere in una fase di economia asfittica. Tra i sindacati i pareri sono discordanti. Peppino Fanni, leader Cisl in Ogliastra, promuove la proposta di Vacca: «È un'ottima alternativa alla consuetudine in un momento dove manca la liquidità per sviluppare progetti. Potrebbe essere una sfida intelligente per far ripartire l'economia. La gente - osserva il segretario sindacale - troverebbe nuovi stimoli aggrappandosi al baratto».
Enfasi contenuta nelle parole di Mario Arzu, numero uno della Uil. «È un segnale che denota la sofferenza del comparto e non credo sia la soluzione adeguata per i disperati. La gente ha bisogno di soldi per mangiare e far studiare i figli. Per la ripresa c'è bisogno di una svolta incisiva».