Il Tribunale di Cagliari ha oggi convalidato il fermo e disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di un uomo di 42 anni, residente a Sanluri, accusato di estorsione aggravata ai danni di un pensionato invalido civile di 62 anni, anch’egli residente a Sanluri.

L'indagine, condotta dai Carabinieri della Stazione di Sanluri, è iniziata nei primi giorni di gennaio 2025, quando la vittima si è recata presso la caserma per denunciare le reiterate condotte estorsive subite a partire da marzo 2024.

Mesi di minacce e richieste di denaro

L’indagato, già noto alle Forze dell’Ordine, avrebbe inizialmente approfittato della disponibilità del pensionato con richieste di piccoli prestiti, giustificate da presunte difficoltà economiche. Nel corso dei mesi, tuttavia, le richieste sarebbero aumentate sia di numero che di importo, accompagnandosi a minacce esplicite di violenza fisica nei confronti della vittima e della madre, nel caso in cui l’uomo si fosse rifiutato di consegnare ulteriore denaro o avesse raccontato quanto stava subendo.

Misura cautelare con braccialetto elettronico per prevenire la fuga

Le pressioni e le intimidazioni avrebbero portato il pensionato a uno stato di grave prostrazione psicologica, inducendolo a cedere all’estorsore complessivamente circa 60.000 euro in contanti e gioielli per un valore stimato di ulteriori 40.000 euro. La gravità della situazione ha spinto i militari a intensificare le attività investigative, che hanno consentito di accertare l’intenzione del sospettato di abbandonare il territorio nazionale per trasferirsi in Svizzera, rendendo necessaria l’adozione di misure urgenti per prevenire la fuga e il rischio di reiterazione del reato.

Nei giorni scorsi, i Carabinieri hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Cagliari, che è stato oggi convalidato dal GIP. A seguito della convalida è poi stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico per garantire il controllo continuo dell’indagato.

Le indagini proseguono per chiarire ulteriormente i contorni della vicenda e per verificare se possano emergere ulteriori responsabilità o episodi analoghi legati all’indagato.

Questo caso sottolinea ancora una volta l’importanza della tempestiva collaborazione delle vittime con le forze dell’ordine, che operano, sotto la guida della Procura della Repubblica con determinazione per assicurare alla giustizia chi commette reati così gravi e per proteggere chi si trova in situazioni di vulnerabilità.