È stato un incontro interlocutorio quello tenutosi oggi a Roma, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per discutere della situazione dei lavoratori dell'indotto nel Sulcis, in particolare alla Portovesme Srl, e sullo stato di avanzamento del piano energetico regionale. 

Un vertice che però ha messo le basi per affrontare il tema chiave: il lavoro. Da quanto emerso, per quanto riguarda lo stabilimento controllato dalla Glencore ci sarebbero nuovi soggetti imprenditoriali interessati a produrre nel territorio con il ministero che starebbe lavorando per mettere a disposizione di questi ultimi i data room. Anche per la Sider Alloys c'è una discussione in atto con alcune imprese che potrebbero produrre alluminio primario nel sud ovest della Sardegna.

Dal canto loro Cgil, Cisl e Uil hanno ribadito l'urgenza delle scelte politiche - "perché qui, al di là delle parole serve la volontà politica", hanno detto - per il riavvio delle produzioni di zinco (Portovesme srl), di alluminio (Sider Alloys ed Eurallumina) ritenuti strategici per il Paese. Scelte "rapide" hanno osservato le sigle: "la tempistica è importante per evitare il disastro sociale che si sta consumando in tutto il territorio e che ben presto coinvolgerà anche i lavoratori della centrale Enel con il phase out e l'arrivo delle batterie".

Il 23 aprile alle 11 nuova convocazione al Mimit per tutte le vertenze del polo industriale del Sulcis. 

LA POSIZIONE DELLA CGIL

"Il fattore tempo non è secondario nel rilancio delle produzioni che ancora una volta stamattina i funzionari del Mimit hanno definito strategiche. È per questo che occorre accelerare, sia sul fronte delle interlocuzioni con i nuovi potenziali investitori, sia sul fronte del decreto energia che sta in capo al Governo nazionale e che deve essere emanato al più presto perché rappresenta un elemento di certezza su costi e approvvigionamento energetico per questi stessi soggetti interessati a rilevare gli stabilimenti". Così il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante nel corso dell'incontro con il ministero delle imprese e del Made in Italy.

"Non si tratta di discutere di ammortizzatori sociali - ha aggiunto il segretario - ma del rilancio produttivo dell'intero sito industriale del Sulcis, della prospettiva di rientro a lavoro e di rimessa in marcia degli impianti. Quindi sollecitiamo che le criticità dell'area vengano affrontate dentro il quadro di un unico progetto industriale incentrato sulla strategicità di produzioni, dallo zinco al piombo fino all'ossido di alluminio e all'allumina, produzioni che hanno un mercato e concrete possibilità di rilancio, per il quale serve azione stringente da parte del governo".

Insieme a questo, il segretario ha ricordato che serve un progetto formativo per aggiornare le competenze dei lavoratori rispetto alle innovazioni dei processi produttivi: "È quindi necessario valutare se è percorribile la strada proposta in un'altra riunione dal ministro Foti, ovvero l'utilizzo dei fondi del Just Transition Fund.

Il dato "positivo" emerso nel corso dell'incontro è che il ministero ha ribadito che riavviare le produzioni nel Sulcis Iglesiente è strategico per il Paese e che sono in campo nuovi possibili player, sia per Portovesme srl che per Sider Alloys. "Si tratta di accelerare - ha chiuso Durante - e dare concretezza agli impegni, compreso quello di stringere i tempi sul decreto energia". 

LA POSIZIONE DELLA UILM

"Riteniamo che l'incontro odierno sia stato utile per far emergere le difficoltà ma anche il valore dell'indotto delle aziende del Sulcis. Ma da subito è necessario agire ed individuare una strategia che guardi ad una nuova e complessiva prospettiva industriale e occupazionale per il Sulcis". Lo dichiarano Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm, e Renato Tocco, segretario Uilm Sulcis Iglesiente, al termine del tavolo sull'indotto del Sulcis al Mimit, a cui hanno partecipato i rappresentanti degli assessorati di Regione Sardegna e organizzazioni sindacali confederali e di categoria.

"Abbiamo chiesto che il tavolo dell'indotto metalmeccanico delle aziende dell'area del Sulcis possa essere permanente e strutturale per poter individuare tutte le soluzioni per il mantenimento delle importantissime aziende, a partire da Sider Alloys, Portovesme srl e Eurallumina e dell'intera filiera indiretta. Stiamo parlando di aziende di produzione di materie prime necessarie, in particolare per la transizione ecologica, strategiche per il nostro Paese - osservano - Abbiamo auspicato che si possa costruire una struttura istituzionale che metta insieme tutti i soggetti interessati, istituzioni nazionali e locali, sindacati e sistema di imprese che definisca perimetro e strumenti di gestione nell'ambito di una ampia discussione di politica industriale".

LE PAROLE DEI RAPPRESENTANTI DELLA FIOM

"I lavoratori metalmeccanici delle imprese dell'indotto della Glencore di Portovesme hanno ottenuto, grazie alla lotta, un risultato importante, nel corso del tavolo di oggi al Mimit, con l'avvio del percorso di monitoraggio e di confronto sulla situazione e sulle prospettive industriali del polo metallurgico. Il tavolo, con le rappresentanze dei lavoratori dell'indotto del polo metallurgico di Portovesme sarà convocato regolarmente e questo è un elemento molto positivo". Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Roberto Forresu, segretario generale Fiom-Cgil Sardegna.

"Il problema è il futuro industriale di quell'area, dal momento che è cessata la produzione di zinco attraverso il processo elettrolitico, con la conseguenza di una perdita di 900 posti di lavoro - osservano - Dovrà essere affrontato per tempo anche il problema dello spegnimento della centrale a carbone. Gli ammortizzatori sociali e la formazione dovranno essere strumenti fondamentali ma transitori, nell'ambito degli impegni assunti dal Governo di trovare soluzioni industriali per tutte le produzioni di zinco, piombo e alluminio. A tal proposito, grandi responsabilità sul futuro dell'area sono in capo alla multinazionale svizzera. Occorre agire prima che sia troppo tardi per garantire la continuità occupazionale e il rilancio produttivo del polo industriale nel Sulcis - sottolineano De Palma e Forresu - L'incontro è stato aggiornato a mercoledì 23 aprile e saranno coinvolte anche le imprese dell'indotto della Glencore di Portovesme. Mentre, il tavolo Sider Alloys per la gravità e l'emergenza in cui si trovano i lavoratori verrà convocato prima di questa data".