Una rappresentanza di dipendenti della società Portovesme Srl si sta dirigendo verso il porto di Olbia per imbarcarsi su una nave diretta a Civitavecchia e successivamente a Roma, dove è previsto un incontro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per domani alle 10. L'organizzazione del viaggio è stata curata dalla Cgil Sardegna e dalla Camera del Lavoro della Sardegna Sud Occidentale, con l'obiettivo di permettere ai lavoratori di manifestare il loro dissenso riguardo ai piani della Glencore volti alla riduzione delle attività del sito industriale di Portovesme. Secondo la Cgil, è importante contrastare questi piani non solo con la resistenza dei lavoratori e delle istituzioni locali, ma anche con il sostegno del governo nazionale e della Regione, che si sono già espressi in tal senso durante incontri precedenti.

I segretari della Cgil Sardegna e della Camera del Lavoro territoriale, Fausto Durante e Franco Bardi, hanno sottolineato che le attività tradizionali di estrazione di materie prime della Portovesme Srl devono restare in Sardegna e che non si può accettare alcun piano che preveda licenziamenti o ridimensionamenti delle attività dello stabilimento. Pertanto, chiedono che la questione legata alla Glencore sia affrontata nel contesto più ampio della crisi industriale del Sulcis, in collegamento con le situazioni di Sider Alloys, Eurallumina e la centrale Enel Grazia Deledda. La Cgil si impegna a garantire continuità occupazionale, stabilità salariale e supporto al reddito per tutti i dipendenti diretti e indiretti di queste realtà produttive, oltre a offrire opportunità di formazione e riqualificazione professionale per tutti. Secondo Durante e Bardi, è arrivato il momento di agire e il governo, insieme alla Regione, deve battersi al fianco dei lavoratori per convincere l'azienda a cambiare strategia e garantire il futuro del sito industriale e di tutti i lavoratori.