La vertenza Carbosulcis fa un passo avanti verso la risoluzione. Durante l'ultima riunione della Giunta Todde, su proposta dell'assessore all'Industria Emanuele Cani, la Regione Sardegna ha approvato un piano di incentivi per favorire l'esodo dei dipendenti, come previsto dal "piano finalizzato alla chiusura" del 2014 per la società che gestiva l'estrazione di carbone a Nuraxi Figus.

Attualmente, rimangono ventidue lavoratori impiegati presso l'ultima miniera attiva nel Sulcis, con la chiusura definitiva originariamente programmata per il 2027. La Giunta Todde ha deciso di intervenire per proteggere i lavoratori che volontariamente sceglieranno di abbandonare il lavoro. Sono stati individuati due percorsi: otto lavoratori sono interessati all'incentivo per coloro che mancano da tre a dieci anni al pensionamento previsto, mentre quattordici lavoratori, di cui due operai e dodici impiegati, possiedono i requisiti per la pensione.

Con l'utilizzo delle risorse precedentemente destinate ma non utilizzate, la delibera indica una formula e una tabella con un costo massimo stimato di poco più di un milione di euro, prevedendo un importo massimo di 116 mila euro per gli impiegati e 96 mila per gli operai. Quest'iniziativa rientra nel piano di chiusura della miniera di carbone e rispetta le normative dell'Unione Europea come precedentemente concordato.