Una pinna nobilis in acciaio corten, a simboleggiare in forma artistica uno degli elementi identitari di Sant’Antioco e, in particolare, della laguna.

Ci sono tutti i richiami alla cultura del mare antiochense, dal bisso ai maestri d’ascia, all’educazione ambientale e alla sostenibilità, nell’opera realizzata dalle mani dell’artista sardo Giorgio Casu, installata ieri mattina, mercoledì 29 gennaio, nel lungomare Cristoforo Colombo, lì dove si suggella lo stretto legame tra la laguna, la pinna nobilis e Sant’Antioco.

Proprio quel lungomare che poco distante ospita un’altra installazione in acciaio creata ancora una volta da Giorgio Casu: “le vele”, altro elemento che caratterizza la storia più profonda di Sant’Antioco e il suo legame interiore con il mare. 

Un nuovo simbolo per Sant’Antioco

"Ho voluto ricreare la pinna nobilis in grande scala con segni grafici semplici e decorativi - racconta l’autore Giorgio Casu - i  suoi tagli daranno all’alba di Sant’Antioco contorni e prospettive nuove proprio nel mezzo, tra la piazza Ferralasco, le barche e il mare. Al suo fianco ho sognato uno scudo, un compagno, quasi un protettore bianco che le farà compagnia per tanti anni. Per me è un grande onore essere parte degli scorci che rappresentano questa terra unica con una seconda opera in acciaio. Mi sento particolarmente responsabilizzato, impegnato a dare sempre il meglio perché per me quest’isola occupa un posto speciale e intimo del mio cuore".

Il progetto rientra nell’ambito delle attività di collaborazione tra il Comune e il Centro di educazione ambientale e alla sostenibilità di Sant’Antioco ed è stato finanziato grazie all’annualità 2023 del Bando per il supporto di progetti finalizzati alla cura e valorizzazione di beni comuni, destinato agli enti pubblici titolari di Ceas. Il Ceas di Sant’Antioco ha una sede non casuale, il MuMa del Lungomare, museo del mare che custodisce gli antichi saperi antiochensi annodati con il mare, tra i quali appunto le vele delle imbarcazioni costruite dai maestri d’ascia e la pinna nobilis, detta anche “nacchera”, il bivalve che offre il bisso, il pregiato filamento setoso, l’oro del mare apprezzato in tutto il mondo. Il MuMa è dunque anche punto di “raccordo” delle due opere di Giorgio Casu, posizionate poco distanti.

L'arte di Giorgio Casu arricchisce il Museo diffuso di Sant’Antioco

Per il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci "la collaborazione ormai stabile con l’artista di fama internazionale Giorgio Casu è un orgoglio per tutta la comunità. Quest’opera è l’ulteriore dimostrazione della sua capacità di saper raccontare Sant’Antioco e le sue tradizioni attraverso un’espressione artistica contemporanea che riesce a guardare nel più profondo dell’animo antiochense. Confido possano esserci ulteriori occasioni per consentire all’artista sardo, amico di Sant’Antioco, di poter raccontare la nostra isola attraverso la sua arte".

Con questa ulteriore creazione, il Museo diffuso di Sant’Antioco annovera una nuova attrattiva che arricchisce i molteplici circuiti culturali urbani ed extraurbani: "L’ormai consolidato progetto 'Museo Diffuso - Isola di Sant’Antioco' è uno strumento culturale fondamentale per la nostra cittadina perché permette di valorizzare, coordinare e integrare l’insieme delle risorse archeologiche, culturali e ambientali presenti a Sant’Antioco – commenta l’Assessore alla Cultura Luca Mereu –. Un concetto che si estende anche all’arte figurativa in tutte le sue forme e declinazioni, con una predilezione naturale per le tradizioni, il retaggio culturale e l’identità di Sant’Antioco. E la millenaria arte della tessitura del bisso, meravigliosamente rappresentata dalla creatività di Giorgio Casu, non poteva certamente fare eccezione".