Oggi, lunedì dopo la Domenica delle Palme che precede la Santa Pasqua, comincia la Settimana Santa, i cui riti religiosi che ripercorrono Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo, sono particolarmente significativi per la comunità cattolica, ma conosciuti e apprezzati anche dai non credenti, per l’immenso fascino e la grande curiosità che suscitano.

Iglesias, il cui nome significa in spagnolo (guarda caso) “chiese”, non fa eccezione, anzi è una delle città sarde in cui le tradizioni legate a questo periodo sono tra le più sentite dalla comunità, tradizioni le cui radici affondano nel Seicento, e che vedono una fusione di usi sardi e spagnoli, dopo 4 secoli di dominazione iberica dell’Isola.

Le processioni, organizzate ogni anno con immense cura e professionalità dall'Arciconfraternita del Santo Monte, e tanto attese sia dagli iglesienti che dai tantissimi visitatori che ogni anno, in questo periodo, gremiscono le vie del pittoresco centro storico, sono tra le più note, affascinanti e ricche di mistero in tutta la Sardegna.

La spiritualità e il fascino delle meravigliose rappresentazioni sacre si uniscono alla suggestione delle atmosfere quasi surreali, che riportano indietro nel tempo in più dimensioni, sia a distanza di secoli che a quando si era bambini.

Personalmente, da "iglesiente Doc", quando ero piccola le processioni suscitavano tante emozioni, quasi contrastanti tra loro. Se da un lato mi impaurivano i volti incappucciati dei Baballottis e degli Haermanos (tanto che quando i miei genitori vestivano me e mio fratello da Baballottini, io stavo sempre a volto scoperto e mi impauriva lui con il cappuccio abbassato!), dall’altro mi piaceva tantissimo andare ad assistere in prima fila ai cortei e, in un certo senso, esorcizzare la paura dei volti ignoti e, forse della morte.

La rappresentazione, il Venerdì Santo, di Gesù deceduto su "sa lettèra", bellissimo lettino rivisitato in chiave settecentesca rivestito di pizzo, mi metteva sempre molta ansia, che con il passare degli anni si è trasformata in serenità.

Guardare incantata le lunghe file di Baballottis, Baballottini, i bimbi nelle vesti della Maddalena e di San Giovanni, quelli più piccini vestiti da angioletti, gli Hermanos (che mi impaurivano particolarmente!), e le imponenti e incredibilmente realistiche ed espressive statue di Gesù e della Madonna mentre con mio fratello suonavamo le nostre matraccas a più non posso e gustavamo la gustosissima e caldissima pizza al taglio della Pizzeria d’Oro di via Nuova, è un ricordo che porterò nel mio cuore per sempre.

Da adulta, andarci è comunque una bellissima esperienza, ma diversa. E credo sia così per tante persone delle innumerevoli generazioni che hanno potuto conoscere e ammirare questa meraviglia iglesiente.

Ecco il calendario della Settimana Santa 2025 a Iglesias

Martedì Santo, domani 15 aprile, segna l'inizio delle celebrazioni religiose, con la Processione dei Misteri e sette sculture in legno che raffigurano la Passione di Cristo. Il primo mistero raffigura Gesù nell'orto degli ulivi, circondato da piante mediterranee come alloro, rosmarino e lavanda, fiori ed essenze precedentemente benedetti durante la Santa Messa e distribuiti ai fedeli il giorno successivo. Le successive rappresentazioni includono la Cattura, la Flagellazione, l'Incoronazione di spine, la Salita al Calvario, la Salita al Calvario e la Vergine Addolorata.

Giovedì Santo, 17 aprile, le strade di Iglesias verranno animate dai Babbalotti accompagnati dai suoni assordanti delle matraccas e dal cupo rumore dei tamburi.

Venerdì Santo, 18 aprile, si svolgeranno due processioni, quella del Monte la mattina, che vedrà la sacra rappresentazione della Passione di Gesù, e la più attesa e partecipata, la Processione del Descenso la sera, con le statue di San Giovanni, Maria Maddalena, Santa Veronica e la Lettiera con Gesù morto tra le braccia della Madonna Addolorata, con la corona di spine e le spade che le trafisse il cuore.