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Italexit Per L'Italia – Sardegna rivendica la battaglia portata avanti lo scorso 8 gennaio di fronte al Palazzo del Consiglio Regionale riguardo la questione del confinamento imposto ai sardi (sprovvisti di super green pass) dal governo Draghi.
“Insieme ai referenti politici degli altri partiti presenti al presidio, abbiamo inoltrato una PEC richiedendo un'audizione urgente al Presidente della Regione Solinas, al Presidente del Consiglio Regionale Michele Pais e all'Assessore ai Trasporti Giorgio Todde per una forte presa di posizione e di risoluzione immediata a fronte della discriminazione nei confronti di quei sardi che in libera scelta hanno deciso di non vaccinarsi e che dal 10 gennaio si ritrovano impossibilitati di recarsi nella Penisola senza il lasciapassare verde”. Così Marcello Argiolas, coordinatore regionale di Italexit, il partito fondato dal senatore Gianluigi Paragone.
“Putroppo questa richiesta non è stata minimamente presa in considerazione e difatti non abbiamo ricevuto ancora nessuna risposta in merito. C'è da notare come, a distanza di 15 giorni, alcuni parlamentari (escluso Pino Cabras presente al presidio) e consiglieri regionali si siano svegliati dal sonno e siano intenti a cavalcare l'onda del momento. Più che un'azione di tutela verso i sardi discriminati pare più una corsa per appuntarsi una medaglia in vista delle prossime tornate elettorali”, conclude Argiolas.
Sulla stessa linea il vice coordinatore e responsabile organizzativo Agostino Marcias: “Il diritto alla mobilità è stato calpestato dall'ennesimo provvedimento liberticida, nella totale indifferenza delle istituzioni regionali. Sarebbe bene ricordare che i non vaccinati hanno egual diritti come i vaccinati, quindi anche il diritto alla mobilità aerea e navale verso la Penisola”.
“Che siano per comprovate necessità di salute, studio, lavoro o semplicemente per una vacanza non fa alcuna differenza. Il Presidente Solinas, visto che è stato eletto Governatore anche grazie ai voti di coloro che oggi subiscono questa discriminazione, si prenda carico di difendere la nostra istanza, in nome dello Statuto Sardo e della Costituzione. In caso contrario dia le dimissioni” conclude Marcias.