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La problematica del Centro di Monastir, invece di affievolirsi, causa le condizioni meteo favorevoli agli sbarchi, si sta aggravando e sta diventando ingestibile sotto tutti i punti di vista. Con oltre 200 ospiti la situazione promiscuità collegata con i ritardi (peraltro giustificabili con l’incremento della problematica Covid in Sardegna) nell’effettuazione dei tamponi, sta prolungando le “quarantene” ed esasperando gli animi. Purtroppo ieri sono scoppiati disordini (pare causati da una rissa) con la conseguenza che 4 migranti sono ricoverati in ospedale. Tutti concordano sul fatto che il centro di Monastir non sia idoneo ma con le chiacchiere, le lamentele politiche ed a vari livelli istituzionali e sociali, si puo’ acquisire consenso ma non si trovano soluzioni. Noi mesi addietro abbiamo provato a proporre qualcosa, ma abbiamo trovato qualche apertura solo dal Prefetto, per il resto una marea di polemiche che francamente ci hanno disgustato. Politici, istituzioni, sigle sindacali varie continuiamo con le sterili lamentele senza proporre e/o discutere di soluzioni e prima o poi ci troveremo a commentare “il morto”.
Così il segretario provinciale Siap, Polizia di Stato, Mauro Aresu, sui gravissimi episodi avvenuti a Monasti, presso la struttura di Prima Accoglienza – ex scuola di Polizia Penitenziaria, dove i tafferugli con le forze dell’ordine fanno crescere ancora di più l’allarme anche sanitario.
Anche dal palazzo municipale di Monastir, la sindaca Luisa Murru chiede immediatamente un intervento risolutore affinchè al più presto la Prefettura di Cagliari possa intraprendere iniziative atte a riportare sicurezza e vivibilità all’interno del compendio.