In seguito all'annuncio dei tagli al personale da parte della Rwm (la fabbrica di bombe di Domusnovas nel Sulcis) dovuti al blocco delle vendite di armi verso i paesi arabi, deciso dal parlamento, il ministero della Difesa sta cercando di espandere le attività dell'azienda, all'interno del contesto europeo e della Nato. Questo quanto emerso durante un incontro nella prefettura di Cagliari, nel quale ha presenziato il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi.

La riunione con i sindacati si è svolta a pochi giorni dalla decisione della Rwm di attivare le procedure per la cassa integrazione per tutti i lavoratori, e di non rinnovare il contratto a ottanta operai, ai quali si aggiungono i 110 già espulsi lo scorso ottobre. Inizierà dunque il giro delle istituzioni potenzialmente coinvolte nella vicenda e in grado di dare una mano (assessorati regionali, Mise, ministero del Lavoro e della Difesa su tutti) per poi convocare un'unica riunione nella quale si cercherà di trovare una soluzione e un accordo unanime.

Le decisioni della Rwm sono state rese note la scorsa settimana. L'azienda ha giustificato i mancati rinnovi e gli ammortizzatori spiegando come dopo il 31 luglio a Domusnovas rimarrà ben poco da fare, confermando però la volontà di continuare con gli investimenti. 

"Confermo la massima attenzione da parte del ministero della Difesa, a partire dal ministro Lorenzo Guerini, sulla vertenza Rwm, già dal settembre 2019", ha dichiarato Calvisi, concludendo: "Ritengo, inoltre, indispensabili ulteriori interlocuzioni con tutte le istituzioni coinvolte, assessorati regionali competenti, Mise, ministero del Lavoro e naturalmente quello della Difesa, al fine di creare percorsi condivisi sulla prospettiva attuale e futura dell'azienda, a tutela dei lavoratori e delle loro famiglie".