Nel pomeriggio di ieri è stato rinvenuto dentro una cisterna a Talana, nella zona di Pranu Mannu, il corpo senza vita di Mosè Cao. Sul posto polizia e Vigili del fuoco, che hanno identificato la vittima solo in tarda serata. Sul corpo due buchi, uno in testa e uno sul petto, verosimilmente provocati da colpi di pistola. Cao è stato recuperato dai sommozzatori dei Vigili del fuoco di Cagliari. Era scomparso lo scorso 18 settembre, dopo aver incontrato alcune persone alla periferia ovest di Tortolì. Addosso gli stessi vestiti di quel giorno.

Il ritrovamento, frutto di una casualità, da parte di un uomo che si aggirava nei dintorni in cerca di funghi, quando, intorno alle 15, avrebbe notato una sagoma all'interno del serbatoio. A quel punto è scattato l'allarme. La zona è stata circoscritta dagli agenti e la circolazione della strada provinciale Lotzorai-Talana ha subito rallentamenti dopo l'arrivo dei Vigili del fuoco. Sul posto anche il magistrato di turno, Giovanna Morra, a coordinamento di tutte le attività.

Poi è sopraggiunta la polizia scientifica e successivamente sono arrivati i sommozzatori. Quella del prelievo del cadavere si è rivelata un'operazione complicata, sia per lo spazio limitato sia per il rischio di provocare lesioni al corpo, che dovrà essere ispezionato dal medico legale. La vittima era immersa in una limitata quantità d'acqua col volto riverso sul fondo della vasca. Il fatto che indossasse abiti estivi autorizza a pensare che sì trovasse dentro quel pozzo già da diversi mesi.