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Nessun rimpasto immediato all’orizzonte. La verifica per la giunta regionale della Sardegna, guidata da Christian Solinas, avrà tempi lunghi, almeno venti giorni, in ogni caso non prima che si svolgano, il 20 e 21 ottobre prossimi, gli Stati generali del centrodestra. Il luogo è ancora da definire ma non si esclude che si scelga qualche località del centro isola per dare un segnale ai territori.
Il vertice di maggioranza di ieri, durato oltre tre ore, ha aperto la strada del confronto per "un patto di governo per portare a termine una serie di riforme avviate e da avviare in questo anno e mezzo", aveva anticipato Solinas. È lì che si decideranno i nomi dei prossimi assessori, con alcune riconferme possibili, tra le quali secondo quanto si apprende ci sarebbe quella dell'assessore del Turismo, Gianni Chessa, in quota Psd'Az.
L'allungamento dei tempi fa storcere il naso alla Lega: "Se il presidente vuole fare un rimpasto lo faccia subito ma le tre deleghe della Lega non si toccano. Bisogna fare in fretta, non possiamo muoverci con tempi biblici perché ai sardi servono risposte", aveva sottolineato il coordinare regionale e neo deputato Dario Giagoni. "Prima sostiene che vuole fare subito il rimpasto, dopo poche ore annuncia la convocazione degli Stati generali del centrodestra a fine ottobre, Solinas è un governatore in minoranza dentro la sua Giunta", è l'attacco di Massimo Zedda, consigliere regionale e presidente dei Progressisti sull'allungamento dei tempi per il rimaneggiato Esecutivo. "Così si rischia di arrivare alla scadenza dell'ultima variazione di bilancio e di non poter spendere le risorse entro la fine dell'anno, vanificando alla fine un intero esercizio finanziario".