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Una folla commossa sta partecipando ai funerali delle tre vittime della strage di sabato a Tempio Pausania. In tanti sono rimasti fuori dalla cattedrale e hanno accompagnato con un lungo applauso, in piazza San Pietro, l'arrivo delle salme di Giovanni Maria Azzena, la moglie Giulia e il figlio Pietro, dalla vicina chiesa del Rosario alla cattedrale. Nei primi banchi i genitori dei due coniugi e i compagni di classe del piccolo Pietro, la cui bara era avvolta dalla maglia della sua squadra di calcio.
La messa, officiata dal parroco don Antonio Tamponi, è cominciata alle 15, con il messaggio del vescovo della Diocesi di Tempio Ampurias, monsignor Sebastiano Sanguinetti (impegnato a Roma per l'assemblea generale della conferenza episcopale) letto da un sacerdote.
"Sono a Roma ma con lo strazio nel cuore sono spiritualmente vicino a tutti voi - le parole del vescovo - ai familiari del piccolo Pietro, di Giulia e di Giovanni Maria. Oggi è il giorno delle lacrime dell'intera città di Tempio, ma comunque in questi momenti dolorosi abbiamo bisogno del sostegno e della speranza di Dio, che solo la fede ci può dare. Non possiamo dimenticare che le tre vite rubate sono una triste e ingombrante eredità per tutti noi. Queste tragedie, purtroppo, non sono più fatti isolati - ha detto ancora mons. Sanguinetti - si tratta bensì di una malattia dell'anima sempre più diffusa rispetto alla quale nessuno può dirsi estraneo, il disprezzo del valore e dei diritti fondamentali della persona".
Nella Cattedrale di San Pietro Apostolo, gremita da una folla commossa, oltre ai familiari e amici delle vittime, ai compagni di scuola del dodicenne Pietro, presenti anche il sindaco di Tempio Romeo Frediani, con tutti i primi cittadini dell'Alta Gallura, compreso quello di Olbia, Gianni Giovannelli.