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Si terranno questo pomeriggio alle 17, nella cattedrale di San Pietro Apostolo, i funerali di Mario Decandia, il cameriere 36enne di Tempio Pausania travolto e ucciso da un’auto della polizia spagnola a Palma di Mallorca.
PROCLAMATO IL LUTTO CITTADINO dal sindaco Gianni Addis: “In seguito alla morte prematura del concittadino Mario Decandia, interpretando il sentimento unanime di profondo cordoglio della Giunta e del Consiglio Comunale, nonché della cittadinanza, per il lutto improvviso che ha colpito l'intera comunità, intendendo onorare la figura umana di un giovane amato e stimato da tutti, dedito con passione al proprio lavoro, venuto a mancare in circostanze tragiche lontano dalla sua amata terra sarda, a testimonianza della partecipazione al dolore dei familiari e vicinanza del Comune di Tempio proclamo per l’intera giornata di domani venerdì 10 giugno 2022 il lutto cittadino e l'esposizione delle bandiere del Municipio a mezz'asta, con sospensione delle attività commerciali dalle ore 16.00 alle ore 19.00 in concomitanza con la celebrazione delle esequie, invitando i pubblici esercizi ad evitare intrattenimento musicale dal vivo anche dopo le ore 19.00”.
L’INCIDENTE La tragedia è avvenuta nella notte tra mercoledì 1 e giovedì 2 giugno, nella zona del Passeig Sagrera. Mario Decandia aveva finito il suo turno di lavoro in un ristorante della zona quando è stato travolto e ucciso dall’auto della polizia.
IL TESTIMONE Un giovane inglese ha riferito di una seconda auto della Polizia locale sopravvenuta subito dopo l’incidente. Il ragazzo ha detto di aver visto “portare via una bottiglia di vodka” subito dopo il sinistro dalla secondo volante giunta sul luogo dell’incidente. Nel verbale degli agenti locali, come si legge sul Corriere della Sera, della bottiglia di vodka non vi è alcun riferimento e per questo il testimone inglese è voluto andare dalla polizia nazionale.
L’agente che guidava l’auto è risultato negativo all’alcoltest e dal Comando specificano: “Nessuno della pattuglia aveva bevuto”.
Al Corriere della Sera, lo zio di Mario, Enea Selis, ha parlato del nipote: “Era un ragazzo d’oro. Una morte assurda. Ci hanno detto che l’autopattuglia era a fortissima velocità in una zona interdetta al traffico dei veicoli. Sul Paseig c’era molta gente, un miracolo che non abbia fatto una strage. L’impatto è stato violentissimo, nei verbali c’è scritto che una panchina in cemento armato è stata divelta e scaraventata a decine di metri. Ci sono tanti punti oscuri e vogliamo sapere la verità su che cosa è accaduto”.