E’ proseguita quest’oggi, in piazza d’Italia, a Sassari, la protesta delle "Tende in piazza". Dopo aver installato le loro tende di fronte al Palazzo del Governo in cui è ospitata la Prefettura di Sassari, centinaia di operatori economici - ristoratori, operatori del wedding, commercianti ambulanti, artisti e maestranze del mondo dello spettacolo, gestori palestre, parrucchieri e centri estetici, produttori locali e moltissimi dipendenti dei settori più colpiti dalle restrizioni anti Covid-19 - hanno avviato una manifestazione pacifica che sarebbe dovuta proseguire per tre giorni anche durante il coprifuoco, con quelle tende a rappresentare il rischio completo che "se la situazione non dovesse cambiare, dopo 14 mesi di inattività saremo costretti a vivere in queste condizioni".

Ma l'idea di passare la notte in piazza, pur rispettando le distanze e le altre misure di sicurezza sanitaria ma eludendo il coprifuoco, è stata accantonata di fronte alla possibilità di essere esposti a una multa (90mila euro). "Siamo stati obbligati a rimuovere le tende e abbandonare piazza d'Italia - spiegano gli organizzatori - non siamo conigli in fuga, ma era necessario evitare fossero comminate sanzioni a persone già vessate da chiusure e restrizioni".

"Ci hanno prospettato il rischio di essere accusati di reati penali con pene dai 4 agli 8 anni - riferiscono - sebbene avessimo presentato richiesta di occupazione del suolo pubblico per tre giorni e tre notti, ribadendo che le tende erano solo un simbolo, che non ci avremmo dormito dentro". A chi sostiene che una protesta senza uno scontro non ha senso, i promotori replicano che "questa manifestazione avrà un senso se ci sarà data la possibilità di esprimere le nostre ragioni, che fortunatamente stanno rimbalzando anche a livello nazionale".