La Polizia di Stato ha arrestato un 41enne cagliaritano perché resosi responsabile nei confronti della sua ex compagna del reato di stalking e tentata violazione di domicilio aggravata. 

L’ultimo episodio dei reiterati atti persecutori si è verificato nel primo pomeriggio di sabato, quando al Centro Operativo della Questura è pervenuta una richiesta di aiuto da parte di una donna che, con voce spaventata, ha riferito che il suo ex-fidanzato stava cercando di forzare la porta di ingresso per accedere dentro il suo appartamento. 

L’operatore del 113, ben conoscendo la situazione di criticità vissuta dalla signora, ha inviato immediatamente due equipaggi in suo soccorso, intrattenendosi con lei al telefono, riuscendo a calmarla fino all’arrivo delle Volanti con parole di conforto e rassicurazione. All’arrivo dei poliziotti l’uomo, già noto per i suoi precedenti di polizia e per gli interventi effettuati anche nelle scorse settimane, era ancora dentro lo stabile e, visti gli agenti, ha cercato invano la fuga verso i piani alti. Subito bloccato e controllato, è stato trovato in possesso di due cacciaviti ed un copri serratura in ottone che occultava nei pantaloni. 

I poliziotti, dunque, hanno raggiunto l’ingresso dell’abitazione della donna su cui erano ben visibili i segni del tentativo di effrazione, in quanto l’uomo era riuscito a scardinare il copri serratura, poi trovato nelle sue tasche. Nonostante la presenza dei poliziotti la situazione non migliorava perché l’uomo, sempre più esagitato, continuava imperterrito a proferire frasi violente, minacciose e volgari contro la sua ex compagna e i vicini di casa, colpevoli a suo dire di avere sempre aiutato la donna. 

Dalla fine del mese di giugno, quando la relazione tra i due si è interrotta, l’uomo non ha mai accettato la separazione, iniziando una lunga serie di atti vessatori sempre più cruenti per i comportamenti adottati nei confronti della vittima e, in alcune circostanze, anche contro i condomini dello stabile. 

Con quest’ultimo episodio, cha ha avuto come epilogo l’arresto dello “stalker”, la vittima ha preso il coraggio di presentare formale denuncia contro il suo persecutore e di raccontare ai poliziotti la violenta situazione vissuta, con precisi riferimenti alle minacce subite, anche con l’utilizzo del fuoco contro l’abitazione, con i continui appostamenti sotto casa e i pedinamenti in strada che hanno portato la donna a subire un condizionamento nella sua libertà, amplificato dall’ansia e dall’impossibilità di riposare la notte per paura di subire ancora una volta azioni violente. 

Ancora una volta si desidera evidenziare come La Polizia di Stato dedica una particolare attenzione ai fenomeni di violenza nei confronti delle donne, dei minori e dei soggetti che si trovano in situazioni di vulnerabilità. Gli episodi più cruenti spesso si consumano proprio all’interno delle mura domestiche e purtroppo, sovente, le vittime stesse tendono ad assumere un atteggiamento remissivo e a non voler denunciare per paura o per vergogna i soprusi subiti; a volte assuefatti dal clima di omertà che come un muro lentamente si erge all’interno del nucleo famigliare e che col passare del tempo sembra essere sempre più impenetrabile. 

Proprio per distruggere queste barriere e dare innanzi tutto consapevolezza alle vittime, per poi procedere in maniera efficace alla repressione dei fenomeni di violenza, lavorano quotidianamente le donne e gli uomini della Polizia di Stato, in servizio presso le varie articolazioni degli uffici della Questura, anche mediante la costante opera di prevenzione, attraverso iniziative come il progetto camper “Questo non è amore” contro tutte le forme di violenza di genere.

La conclusione di questa vicenda è sfociata con l’arresto dello “stalker”, il quale su disposizione del pm di turno è stato condotto presso la Casa Circondariale di Uta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.