È attualmente in corso la caccia all'uomo avviata dai carabinieri del Comando provinciale di Cagliari nel tentativo di catturare i quattro banditi che nel pomeriggio di ieri, vestiti con l'uniforme da carabinieri, hanno tentato di rapinare la filiale del Banco di Sardegna di Cagliari, in viale Marconi.

A quanto pare solo uno dei quattro ha parlato mentre si trovava nell'istituto di credito. "Sembrava il capo", hanno sottolineato alcuni degli ostaggi, "aveva un accento sardo che poteva essere del Nuorese", evidenziano.

A far saltare il colpo è stata l'entrata in funzione del sistema di allarme. I carabinieri sono subito arrivati sul posto. A quel punto i banditi hanno abbandonato due pistole e le valigette che dovevano usare per portare via il denaro, hanno sfondato le finestre sul retro dell'istituto di credito e sono usciti all'esterno, in un parcheggio interno dei palazzi che si affacciano in via Machiavelli.

Un parcheggio con cancello automatico che i banditi hanno trovato aperto. Poi si sono dileguati.

"Mi sono trovato faccia a faccia con uno dei quattro rapinatori della banca, stretto a lui dentro il gabbiotto di ingresso, era molto agitato. Non ha detto una parola e con la pistola in mano, ma senza puntarla verso di me, mi ha fatto rientrare in banca, da dove cercavo di uscire vista la mala parata".

E' il racconto fatto all'ANSA dal presidente di Confcommercio Sardegna, Alberto Bertolotti, che suo malgrado si è ritrovato a vivere l'esperienza di ostaggio all'interno della filiale del Banco di Sardegna, in viale Marconi a Cagliari.

"Ero appena entrato e, visto che quando sono in banca sono solito passeggiare all'interno della sala, dopo circa 20 secondi mi sono girato e ho notato due persone con la divisa dei Carabinieri all'esterno e mi è sembrato che ci fosse qualcosa di strano. Subito dopo - prosegue Bertolotti - uno dei due è entrato con fare molto circospetto con una borsa strana, la parrucca, i baffi e occhiali da sole. Ho capito al volo che si trattava di una rapina e ho tentato di uscire facendo finta di niente, ma quando sono entrato nel gabbiotto e si è aperta la porta esterna è entrato l'altro rapinatore e ci siamo trovati stretti come due sardine. Aveva in mano la pistola e non ha parlato. L'unico a dire qualcosa sono stato io: 'ho capito, stai calmo! Puoi farmi uscire, non ho neanche il telefono, gli ho detto".

Tutto è accaduto in un attimo: "Un impiegato è stato costretto a sbloccare le porte e sono rientrato nella banca con il rapinatore e a quel punto sono entrati anche altri due uomini. Ci hanno infilato nel magazzino dietro gli sportelli e prima che ci legassero, ho messo i contanti che dovevo versare in uno scaffale tra le buste. Uno dei rapinatori ha frugato nello scaffale, forse alla ricerca di telefonini, ha trovato i soldi ma li ha lasciati quando ho detto che erano i miei".