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"Grazie agli arresti abbiamo evitato che scoppiasse una faida". Lo ha detto il procuratore di Lanusei Biagio Mazzeo incontrando i giornalisti nella sede del comando provinciale dei carabinieri, a Nuoro, dopo il blitz che ha portato ai domiciliari due giovani di Tortolì, Davide Demurtas ed Enrico Deiana, entrambi di 22 anni, accusati di concorso in duplice tentativo di omicidio, rissa e porto ingiustificato di coltello. I fatti si riferiscono alla notte tra l'1 e il 2 luglio del 2017 in occasione di una festa di compleanno a Ilbono. I due 22enni, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbero accoltellato tre ragazzi, due dei quali minorenni, mandandone due in Rianimazione all'ospedale di Lanusei.
Ma i due gruppi, ha svelato in conferenza stampa il procuratore, si erano già fronteggiati nel dicembre 2016 e già allora Demurtas si era reso responsabile di un accoltellamento. Ben più gravi i fatti del luglio 2017, tuttavia nessuno si è presentato alle forze dell'ordine per raccontare i retroscena o denunciare gli aggressori. E' stato il personale sanitario a segnalare ai carabinieri la presenza in ospedale di feriti con arma da taglio. "Le indagini sono andate avanti a lungo perché nessuno dei giovani presenti alla festa, un centinaio circa - ha sottolineato Mazzeo - ha parlato. Determinante per una svolta sono state le intercettazioni ambientali nella camera dell'ospedale di una delle vittime, quando un amico parlando con il ferito ha ricostruito esattamente i fatti".
Una cappa di omertà che la Procura e i vertici dell'Arma - presenti all'incontro con la stampa il colonnello Franco Di Pietro del comando provinciale di Nuoro e il capitano Claudio Papparella della compagnia di Lanusei - intendono contrastare. Da qui un appello ai cittadini, soprattutto giovani: "E' importante denunciare, rivolgersi alle istituzioni, in questo modo si evitano problemi ben più gravi che quelli con la giustizia".