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Si è chiuso con una condanna e un’assoluzione il processo nei confronti di due fratelli di Orani, Andrea e Angelo Sedda, accusati del tentato omicidio del compaesano Salvatore Borrotzu, avvenuto durante il primo lockdown per il Covid, il 15 marzo 2020 nelle campagne di Nordule.
Il tribunale collegiale di Nuoro, presieduto da Elena Meloni, ha inflitto una condanna di 10 anni e 6 mesi ad Andrea Sedda. Il fratello Angelo è stato invece assolto per non aver commesso il fatto.
Il pm Giorgio Bocciarelli aveva sollecitato una condanna a 15 anni per Andrea Sedda e 12 anni per il fratello Angelo.
Il magistrato aveva basato l'accusa sui fucili trovati nell'ovile dei due fratelli il 30 aprile successivo, uno dei quali, comparato con un bossolo rinvenuto nel luogo dell'agguato, era risultato essere quello che aveva sparato i colpi contro Borrotzu fallendo il bersaglio. Angelo in quell'occasione aveva patteggiato la pena per il possesso d'armi. L'auto di Andrea Sedda inoltre era stata vista il giorno successivo al tentato omicidio, nel luogo dell'agguato precisamente nel punto in cui erano esplosi i colpi.
Secondo il magistrato, Andrea cercava il bossolo ritrovato il giorno prima dalle forze dell'ordine. Per i difensori degli imputati, Lorenzo Soro, Pasquale Ramazzotti e Gianfranco Careddu, non esistono prove certe che i fratelli Sedda abbiano sparato contro Salvatore Borrotzu e hanno chiesto l'assoluzione di entrambi. Ora aspettano di leggere le motivazioni della sentenza prima di ricorrere in appello. Borrotzu si è costituito parte civile con l'avvocato Francesco Stara.