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Il progetto è davvero ambizioso, messo a punto da un team tutto sardo: è stato ufficializzato recentemente nella Sala del Retablo di Palazzo Bacaredda, dove il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e l'assessore Danilo Fadda hanno presentato alla stampa un innovativo e finora unico sistema di ricerca interno, messo a disposizione del pubblico nei tre cimiteri cittadini, che permette di essere guidati fino a qualunque tomba si desideri visitare, grazie al geolocalizzatore del proprio smartphone.
L’IDEA. In particolare nel Cimitero Monumentale di Bonaria, grazie all'applicazione Janas Memory messa a punto da Nicola Atzori per la società Audio Cultura di Gabriele Scanu, potranno anche essere consultate 55 schede, attivabili tramite QrCode ed etichette Contactless, che l'archeologo Mauro Dadea - supportato dalle splendide immagini fotografiche di Nicola Castangia - ha dedicato ad altrettanti personaggi chiave della storia di Cagliari e della Sardegna tra la fine del XVIII e metà XX secolo, o a singoli monumenti funerari di particolare interesse dal punto di vista documentario e artistico.
I PERSONAGGI STORICI. Così, da una parte, con l’aiuto del proprio telefonino si verrà direttamente condotti di fronte alle tombe, e quindi alla scoperta, di personaggi storici chiave quali i sindaci della città (Ravot, Bacaredda, Pintus, Leo e altri), i patrioti risorgimentali (Gennari, Lovisato, Serpieri), vari eroi di guerra (Perregaux, Cugia, Gramignano, Mazzinghi, Mereu, Sanna, Garau), gli uomini politici (Smith, Umana, Crespellani), gli studiosi e gli artisti (Baylle, Cima, De Candia, Schiavazzi, Marghinotti, Spano, Martini, Mundula, Thermes), alcuni esponenti religiosi insigni per dottrina e santità di vita (Marongiu Nurra, Piovella, fra Lorenzo da Sardara, suor Teresa Tambelli, Edmondo De Magistris) e vari rappresentanti del mondo economico e imprenditoriale (Rogier, Fevrier, Pernis, Magnini, Capra e altri).
Dall’altra parte, invece, si potranno considerare in dettaglio le opere più rilevanti di artisti come Agostino Allegro, Giovanni Battista Villa, Cosimo Fadda, Dino Fantini, Giacomo Bonati, Giovanni Battista Troiani, Enrico Geruggi, Francesco D’Aspro, Giovanni Giuseppe Albertoni, Andrea Valli e soprattutto Giuseppe Sartorio, che fu giustamente definito, già dai contemporanei, “il re del cimitero di Bonaria”.
Non mancano accenni alla storia stessa del camposanto, con la guida alle sue preesistenze (il cubicolo paleocristiano di Munatius Irenaeus) e alle sue origini di moderna infrastruttura (la tomba di Elisabetta Cappai Arnoux, risalente al 1834 e quindi pressoché coeva alla sua inaugurazione, avvenuta nel 1829). Delle epigrafi funerarie prese in considerazione, quando necessario perché redatte in latino o in lingue straniere, si è curata la traduzione in italiano. L’antologia così ricomposta, per quanto sufficientemente esaustiva, per le sue specifiche caratteristiche tecniche si presta in qualsiasi momento a un’eventuale implementazione, che potrà fornire un quadro ancora più completo della straordinaria ricchezza di testimonianze storiche e storico-artistiche di cui il Cimitero monumentale di Bonaria è l’esclusivo custode.