Incendiari di nuovo in azione in Barbagia, nel cuore della Sardegna. A poche settimane di distanza dal rogo appiccato nelle montagne di Desulo, ieri mattina un incendio di probabile natura dolosa ha devastato i boschi del Gennargentu nel territorio del di Tonara, in località Bauerì. In poche ore sono stati distrutti circa dieci ettari di macchia mediterranea. 

L'ALLARME Era da poco trascorso mezzogiorno quando una densa nube di fumo si è levata dalla valle che si trova all'uscita del paese verso Montegorte, nella zona che gli abitanti chiamano “curva de su cavalleri”, lungo la strada statale 295 che da Tonara porta ad Aritzo. È stato lanciato immediatamente l'allarme e sul posto sono intervenuti gli uomini del Corpo forestale, i vigili del fuoco, l'Ente foreste, i carabinieri della stazione e numerosi volontari. In prima linea c'erano anche gli uomini della Protezione civile S'Alasi di Tonara.

SOCCORSI Per spegnere le fiamme e circoscrivere i danni è stato necessario richiedere anche l'intervento di vari mezzi aerei: un Canadair, arrivato da Olbia, e tre elicotteri che sono decollati da Sorgono, Nuoro e Lanusei. Grazie al duro lavoro delle squadre antincendio è stato possibile domare il rogo prima che parte del cuore verde della Sardegna venisse avvolto dalle fiamme. Intorno alle 14 la situazione era già sotto controllo. Sette anni fa un incendio, anche allora di natura dolosa, si era sviluppato proprio nello stesso territorio in cui ieri mattina sono partite le fiamme, nel giorno in cui la comunità di Tonara festeggiava San Gabriele. 

I SINDACI «L'incendio ha bruciato circa dieci ettari di bosco - dice il sindaco di Tonara Pierpaolo Sau -, ma poteva succedere un disastro. Il rogo si è sviluppato nel cuore della montagna, se i soccorsi non fossero intervenuti prontamente il bilancio dei danni sarebbe stato a dir poco che drammatico. Ringrazio sentitamente tutte le persone che si sono attivate prontamente per evitare che il peggio potesse accadere». Anche il sindaco di Desulo Gigi Littarru ha condannato fermamente con un post su facebook il gesto di chi appiccando l'incendio voleva distruggere parte di un paradiso naturalistico: “Maledetti, che siate per sempre maledetti”.

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