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Il torrone è una risorsa dell’economia e produrlo è un’arte, soprattutto se si utilizzano tecniche di lavorazione tradizionali e ingredienti di ottima qualità. Un prodotto sempre fresco e senza conservanti, dolce prelibato di cui Tonara è la capitale con il maggior numero di aziende.
La Sagra che valorizza il torrone e che richiama migliaia di visitatori nel giorno di Pasquetta, offre l’occasione per immergersi in un territorio di suggestiva bellezza e di calda ospitalità. I produttori si fanno interpreti di un’esperienza che eredita dal passato i segreti di un mestiere antico. Gianni Pili, produttore tonarese da cinque generazioni, con impegno e caparbietà porta avanti l’azienda di famiglia avviata nel lontano 1889.
Nella sua campagna promozionale mette d’accordo tutti definendo il torrone di Tonara “il più buono del mondo”. Nel paese del poeta Peppino Mereu gli artigiani torronai sono otto e nei loro laboratori impastano mandorle e miele per assicurare al prodotto una qualità eccellente. La Sagra di quest’anno diventa anche un momento per tracciare un profilo sul settore che da una parte risponde con successo in termini di vendite, ma che risente, dall’altra, di una crisi senza precedenti.
«Non è pensabile - dice Gianni Pili - che nelle bancarelle il prodotto si venda a 20 euro e che per entrare nella grande distribuzione bisogna cedere a ricatti inacettabili. Una catena di Milano mi ha chiesto di poter comprare il torrone imponendomi il prezzo di vendita a 7 euro e 50 centesimi. Sono cifre che manderebbero in fallimento l’azienda». I torronai chiedono più garanzie, ma cercano anche maggiore coesione tra loro per acquisire forza nel mercato e poter così dettare un prezzo minimo per la grande distribuzione e la vendita al dettaglio. In questo senso, da alcuni anni i produttori hanno adottato lo slogan “Turronargios Paris”, che evidenzia la forza della loro unione. «L’80% del nostro torrone - dice Massimiliano del torronificio Tore - viene venduto fuori dalla Sardegna. Siamo riusciti a trovare degli accordi economici con la grande distribuzione, ma il problema del trasporto incide troppo sul costo del prodotto finito».
Il torronificio Pruneddu ha oltre cinquant’anni di storia e, così come sottolinea Fabrizio Pruneddu, nella produzione si ricerca sempre l’altissima qualità. «Il prezzo del nostro torrone, rispetto a quello praticato nel resto d’Italia è davvero molto basso se rapportato alla qualità dei nostri prodotti». A Tonara è tutto pronto per la 35^ edizione della Sagra del Torrone e il sindaco Pierpaolo Sau ribadisce che l’evento è assolutamente da non perdere.
«La natura si sta risvegliando e nell’aria si respira un clima magico. I turisti che verranno a trovarci nel giorno di Pasquetta rimarranno ancora una volta stupiti per la bontà dei nostri prodotti e per la bellezza del nostro territorio».