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«Vivo giorno per giorno, intensamente, dando un valore diverso e unico alle cose, alle giornate che scorrono». Con queste parole, Tonino Puddu, storico direttore del Coro “Su Nugoresu”, affrontava gli ultimi anni della sua esistenza, consapevole che la malattia che lo aveva colpito, lo avrebbe condotto verso un destino segnato e inesorabile.
A cinque anni dalla sua scomparsa la città di Nuoro gli ha dedicato un convegno ricco di musica e parole, per ricordare l’uomo e l’artista. L’iniziativa, promossa dagli Istentales, si è svolta in una sala affollata della Fattoria didattica di Baddemanna.
«Tonino - racconta Gigi Sanna - era un uomo amato dalla gente perché amava stare tra la gente. Abbiamo condiviso momenti bellissimi. “Pro unu frore” è la canzone che ci ha unito per sempre, “Volerai” invece, quella che ho scritto per lui e che ascoltò, in silenzio, prima di morire».
All’incontro, presentato da Giuliano Marongiu, hanno partecipato Maria Luisa Congiu, che ha cantato “Su bolu ‘e s’astore”, il Tenore “Amici del Folklore”, Michele Siotto e il Coro “Su Nugoresu”, che Puddu aveva fondato nel 1990 e il funzionario regionale Antonello Lai. Stefano Carta, rappresentante del Coro “Montanaru” ha ricordato l’esperienza desulese di Tonino Puddu, considerato uno di casa anche nel paese di “Montanaru”.
Tonino Paniziutti ha sottolineato la generosità del Maestro del Folklore: «Tonino aveva scritto un libro, “Cantare la Sardegna”, mettendo a disposizione di tutti, i segreti della vocalità e della coralità del canto sardo, pubblicando per la prima volta gli spartiti del repertorio popolare».
E’ stato emozionante anche il ricordo dell’amica Marisa: «Tonino ha cambiato la vita di tanti, anche la mia». La manifestazione si è chiusa con il canto dei suoi compagni di viaggio, che hanno intonato “Sas cosas bellas de su coro”.