Si è risvegliata dal coma dopo settimane Paola Piras, la madre del giovane eroe di Tortolì, Mirko Farci, morto per difenderla dalla furia omicida dell'ex compagno Shahid Masih, lo scorso 11 maggio. Una splendida notizia, riportata stamane da La Nuova Sardegna, che fa sapere che le condizioni rimangono ancora critiche. La donna è ricoverata all'ospedale di Lanusei: adesso respira autonomamente ed è cosciente. Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano sardo, Paola avrebbe subito chiesto del figlio, tuttavia gli psicologi del Centro di salute mentale della Assl di Lanusei hanno preferito tenerla momentaneamente all'oscuro della tragica sorte del giovane.

Il risveglio dal coma, indotto farmacologicamente, risalirebbe allo scorso venerdì, giorno in cui l'Istituto Ianas, la scuola alberghiera che Mirko frequentava, ha conferito il diploma al ragazzo, consegnandolo alla zia e al fratello. I sanitari hanno preferito tenere riservata la notizia per qualche giorno nella speranza che le condizioni della donna non precipitassero una seconda volta. Circostanza che, fortunatamente, non si è verificata. Paola oltre ad essere vigile ha anche ripreso ad alimentarsi: segnali incoraggianti, nonostante comunque i medici rimangano molto prudenti.

Era arrivata in ospedale in preda a uno shock emorragico, a causa delle numerose coltellate inferte dall'ex compagno, che già in precedenza era stato denunciato dalla stessa per stalking e maltrattamenti e che adesso si trova recluso nel carcere di Uta. La 51enne ha subito tre interventi chirurgici: i primi due per ricucire le lesioni riportate in tutto il corpo e il terzo tre settimane dopo, per eliminare l'infezione che si era sviluppata nell'addome dopo un primo miglioramento.

L'OMICIDIO

L’assassino è stato catturato dopo alcune ore di fuga dai Carabinieri e interrogato dalla Pm Giovanna Morra nella tarda serata di martedì 11 maggio. Dopo aver confessato, l'operaio ha fornito la sua versione dei fatti: sarebbe entrato nella casa di via Monsignor Virgilio, dove madre e figlio vivevano, arrampicandosi su un pluviale fino al primo piano della palazzina dove abita il padre di Paola Piras. Da qui avrebbe preso il coltello con il quale ha ucciso Mirko e ferito gravemente la mamma, quindi sarebbe salito per le scale nell'appartamento al secondo piano dove dormivano Paola e il figlio. Ha ammesso anche la sua gelosia nei confronti di quella che fino al novembre 2020 era stata la sua compagna e i sospetti che avesse un altro. Da lì erano seguiti i maltrattamenti nei confronti della donna che poi lo ha denunciato. Secondo il racconto del reo confesso, la misura di divieto di avvicinamento inflittagli dal giudice di Lanusei non avrebbe impedito in questi mesi messaggi e uscite con Paola, qualche volta persino in pubblico. L'operaio dopo l'arresto ha rischiato il linciaggio da parte di una folla inferocita. L'uomo si trova rinchiuso nel carcere di Uta.

FATALE UNA COLTELLATA AI POLMONI

Il 13 maggio, nel cimitero di Quartu Sant'Elena, è stata eseguita dal medico legale Matteo Nioi l’autopsia sul corpo di Mirko Farci, il 19enne morto la mattina di martedì 11 maggio nella sua casa di Tortolì mentre difendeva la mamma dall'aggressione del suo ex compagno, l'operaio di origini pakistane Masih Shahi, di 29 anni. A risultare fatale è stata una delle due coltellate che l’omicida ha inferto al torace del giovane, che è penetrata nei polmoni causando un'emorragia e provocando una morte quasi immediata. Ferite provocate dal coltello anche sulle braccia del ragazzo, che ha cercato di proteggere il suo corpo mettendole davanti. La madre, Paola Piras, è sempre ricoverata all'ospedale di Lanusei.