“Con un decreto del 2014 firmato dall’allora ministro dell’interno Angelino Alfano, il governo ha deciso che il porto di Olbia doveva restare senza un servizio nautico dei vigili del fuoco nonostante l’elevatissimo traffico, cancellando le precedenti decisioni che prevedevano uno specifico distaccamento per i servizi antincendi e di soccorso. A questo si aggiunge il depotenziamento del nucleo sommozzatori di Sassari che a causa dei tagli è ora operativo solo di giorno mentre di notte i sommozzatori devono partire da Cagliari con tempi di circa 4 ore per intervenire. La sicurezza è stata messa in secondo piano rispetto alle esigenze di bilancio, una decisione irresponsabile che va rivista urgentemente”.

A dirlo è Pietro Nurra, segretario per Sassari e Olbia del Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco, in riferimento all’ incidente della nave Cruise Smeralda della compagnia Grimaldi avvenuto in fase di attracco al porto di Olbia.

Giovedì scorso, 29 giugno, la nave ha urtato la banchina del molo 4 durante la manovra di attracco. A bordo 800 passeggeri, pronti per lo sbarco, che hanno vissuto dei momenti di paura. Tutto si è risolto, però, senza alcun inconveniente per le persone, che sono potute scendere regolarmente.

“E’ impensabile che un porto di grandissima rilevanza come quello Olbiese – spiega il sindacalista del Conapo - non sia dotato di un distaccamento navale dei vigili del fuoco per la pronta risposta agli incendi di navi e imbarcazioni e per il concorso nelle operazioni di soccorso in mare. Servizio dei vigili del fuoco che risulterebbe utile anche al porto di Golfo Aranci, alla flotta di pescherecci  con  tutto l’attiguo  traffico diportistico dei vari porti turistici da sa Marinedda a Porto Cervo e all’importante traffico sviluppato a Santa Teresa che collega l’isola  con la Corsica”. 

“Questa volta è andata bene che l’incidente non ha avuto conseguenze gravi ma in caso di naufragio sarebbe stato importantissimo avere anche i vigili del fuoco nautici e sommozzatori pronti ad intervenire, costa Concordia docet: se non fossero prontamente intervenuti anche i vigili del fuoco il numero delle vittime sarebbe stato più alto. E se a seguito dell’urto si fosse sviluppato un incedio a bordo? I politici ascoltino questo nostro appello e non mettano la testa sotto la sabbia, non aspettiamo di chiudere la stalla quando i buoi sono scappati”, conclude Pietro Nurra.  

La questione sollevata dal sindacato Conapo è stata oggetto nel maggio scorso anche di un interrogazione parlamentare da parte dell’onorevole Gian Piero Scanu del partito democratico, con richiesta al ministro delle infrastrutture e dei trasporti e al ministro dell’interno “di assumere iniziative per l’istituzione ad Olbia di un presidio nautico notturno fisso dei vigili del fuoco dotati di uomini e mezzi specialisti per l’estinzione degli incendi e per il soccorso in mare”, interrogazione a quanto pare ancora in attesa di risposta.