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Accadde 28 anni fa. Era il 16 agosto 1995 e la Sardegna e tutta l'Arma dei carabinieri, con i sindaci di Ozieri, Chilivani e Porto Torres, non vogliono dimenticarlo.
Nessuno vuole dimenticare quel che accadde ai due carabinieri Ciriaco Carru e Walter Frau coinvolti in quel che venne definita la strage di Pede 'e Semene.
I due militari erano in servizio al Norm Aliquota Radiomobile, sulle tracce di un'autobetoniera rubata durante la notte. Intorno alle 15:20, informarono la centrale di aver ritrovato in zona Ped'e Semene il mezzo, con all'interno diverse armi da fuoco, ed un altro veicolo rubato, e di averne arrestato il detentore (poi risultato essere Salvatore Antonio Giua di Buddusò). All'improvviso vennero colpiti alle spalle da colpi di Kalashnikov sparati da malviventi successivamente identificati come Graziano Palmas e Andrea Gusinu.
L'appuntato Ciriaco Carru rispose al fuoco verso Palmas, ferendolo, poi si voltò e uccise Giua, che stava tentando la fuga verso Chilivani; Palmas continuò a sparare uccidendo il carabiniere Ciriaco Carru, di Bitti che aveva solo 32 anni.
Intanto, dall'altra parte della strada, Walter Frau, ossese non ancora trentenne, affrontava Gusinu colpendolo più volte, ma cadde anche lui ferito dai colpi di Sebastiano Pirino. Gusinu sparò altri colpi e uno di essi colpì il giovane milite alla testa.
I malviventi si diedero alla fuga. Gusinu, ferito, venne arrestato poche ore dopo dai carabinieri nei pressi di Padru; l'arresto avvenne a seguito del fermo di un camioncino sul quale viaggiava e che era guidato da Graziano Palmas, il quale per evitare l'arresto si suicidò con un colpo di pistola. Pochi giorni dopo fu arrestato il resto della banda: Salvatore Sechi di Olbia, Sebastiano Demontis di Buddusò, Sebastiano Prino di Arzachena, Cosimo Cocco di Bonarcado e Milena Ladu di Olbia.
La banda, composta da otto uomini e armata fino ai denti li uccise senza pietà. La rapina ai portavalori fu sventata e l'intero commando fu poi arrestato e condannato. Per il loro gesto eroico Carru e Frau sono stati insigniti della medaglia d'oro al valor militare, alla memoria.
Come ogni anno, il loro sacrificio è stato commemorato alla presenza del comandante provinciale dei carabinieri di Sassari, colonnello Massimiliano Pricchiazzi, i sindaci di Ozieri, Marco Peralta, di Chilivani, Luigi Pinna e di Porto Torres, Massimo Mulas.
In una cerimonia intima con i parenti dei due carabinieri, il parroco di Ozieri, don Francesco Ledda, ha dato la benedizione alle due lapidi posizionate sul luogo della strage in memoria delle due vittime.