"Pensavamo che Gairo si fosse lasciato alle spalle il tunnel della paura, ma ci eravamo illusi: prendiamo atto che siamo ripiombati in una situazione che rischia di essere senza uscita".

Così l'ex sindaco Roberto Marceddu, consigliere comunale di opposizione dal giugno scorso, commenta l'ultimo omicidio avvenuto lunedì sera nelle campagne del paese, dove è caduto sotto i colpi di pallettone Simone Piras, un allevatore di 33 anni, sposato e padre di tre figli.

È il terzo delitto in poco più di un anno a Gairo, ripiombato nella paura dei tempi della faida che aveva insanguinato il paese per decenni. Nel 2014 l'inizio della recrudescenza con l'omicidio dell'operaio forestale Aldo Cabioi, di 63 anni, a cui è seguito nel luglio scorso quello di Massimiliano Langiu, un allevatore di 27 anni. I carabinieri del reparto Operativo di Nuoro e quelli della compagnia di Jerzu, coordinati dal sostituto procuratore di Lanusei Nicola Giua Marassi, indagano per capire se vi siano legami tra i tre omicidi.

"Spetta alle autorità inquirenti far luce su queste vicende - sottolinea Marceddu - ma ci auguriamo che chi è coinvolto in qualche modo in questo vortice di sangue sappia porre fine a questa triste prassi del 'sangue chiama altro sangue'". "Siamo una comunità - sottolinea l'ex sindaco - ci possiamo dividere in tante cose ma dobbiamo far prevalere la ragione: no a lutti, vedove ed orfani".

E ai 'saggi' del paese dice: "agiscano per frenare questa pericolosa deriva".