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Con il sì dei sindaci nasce la “Fondazione Trenino verde storico della Sardegna”. L’adesione è stata formalizzata oggi a Sassari, nell’Aula Magna dell’Università, nel corso del convegno “Il treno ad altra velocità”, con la firma dell’atto costitutivo della Fondazione da parte dei sindaci dei primi 43 Comuni – sul totale di 58 interessati dal tracciato, tre Comuni stanno perfezionando l’adesione e la faranno successivamente – che entrano nella Fondazione in qualità di soci fondatori con Regione Sardegna e Arst. All’incontro hanno partecipato l’assessore regionale dei Trasporti, Antonio Moro, e i vertici dell’Arst, l’amministratore unico Roberto Neroni e il direttore centrale Carlo Poledrini.
“Oggi è una giornata storica”, ha detto l’assessore Moro. “Firmiamo l’atto costitutivo della Fondazione per rilanciare questa straordinaria risorsa dell’intera Isola, un simbolo e un veicolo della nostra identità, e per valorizzare i nostri territori, soprattutto quelli dell’interno, che hanno maggiore bisogno di sostegno e di aiuti da parte della Regione”. Per sostenere il progetto, ha spiegato l’esponente della Giunta Solinas, “ci sono le risorse già stanziate e ci sono i lavori sulla rete ferroviaria più antica d'Europa, più importante d'Europa. È un patrimonio che doveva trovare un meccanismo di gestione efficiente che garantisse ai Comuni e ai territori di essere protagonisti e regalasse alla Sardegna un ulteriore strumento per favorire la crescita turistica e il suo sviluppo economico”.
La Fondazione – come prevede la delibera della Giunta regionale del 17 novembre 2023, in attuazione dell’articolo 138 della legge regionale 9 del 23 ottobre 2023 – ha come organi il presidente (nel corso dell’ultima seduta la Giunta ha nominato il commercialista Elso Rei), la giunta esecutiva (composta dal presidente, da due componenti scelti dall’assemblea di partecipazione tra quattro rappresentati delle tratte ferroviarie individuati dai Comuni territorialmente competenti e due componenti nominati dall’Arst), l’assemblea di partecipazione (composta dai membri fondatori) e il revisore dei conti. Possono ottenere la qualifica di “partecipanti”, senza diritto di voto in assemblea, le persone fisiche e giuridiche, pubbliche e private, gli enti e le associazioni che contribuiscono agli scopi della fondazione.
Hanno già annunciato la loro adesione Fai Sardegna, Università di Sassari, Provincia di Sassari, Fondazione Maria Carta, Consorzio Costa Smeralda, Fasi, la federazione degli emigrati sardi, Fondazione Mont’e Prama e Associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo.
Ecco l’elenco dei 43 Comuni fondatori: Aritzo, Arzana, Belvì, Bortigiadas, Bosa, Calangianus, Chiaramonti, Elini, Flussio, Gairo, Girasole, Ilbono, Isili, Jerzu, Laconi, Laerru, Lanusei, Luras, Macomer, Magomadas, Mandas, Martis, Meana Sardo, Modolo, Nulvi, Nurallao, Osilo, Osini, Perfugas, Ploaghe, Sadali, Sassari, Seui, Sorgono, Suni, Tempio Pausania, Tinnura, Tonara, Tortolì, Tresnuraghes, Ulassai, Ussassai, Villagrande Strisaili. I tre Comuni che aderiranno nei prossimi giorni sono Desulo, Sant’Antonio di Gallura e Serri.
Al convegno sono intervenuti anche il rettore Gavino Mariotti, il sindaco di Sassari Gian Vittorio Campus, il commissario straordinario della Provincia di Sassari, Pietro Fois, il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, Giovanni Pruneddu, docente di Diritto della navigazione e del turismo dell’Università di Sassari, e la direttrice del mensile “Dove” (Rcs-Corriere della Sera), Simona Tedesco.