Dalle prime ore della mattina di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Lanusei, nel proseguo dei servizi finalizzati a contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno arrestato un 30enne di Bari Sardo, C.O., perché accusato di detenzione ai fini di spaccio di cocaina, di un ingente quantitativo di denaro contante di provenienza dubbia e di congegni esplosivi detenuti illegalmente.

 

In particolare, i Carabinieri della Stazione cittadina, a conclusione di articolati servizi di osservazione, con il supporto delle Squadriglie di Arzana e Lanusei e di due unità cinofile dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sardegna”, hanno proceduto al controllo di vari edifici nella disponibilità del giovane. Al termine delle operazioni, grazie anche al fiuto dei pastori tedeschi dell’Arma, così come riferito dai militari, sono stati rinvenuti: circa 100 grammi di Cocaina solida-pietrificata, ancora da “tagliare” che, dai test speditivi eseguiti, parrebbe avere un grado di purezza molto elevato; la somma complessiva di circa 70 mila in banconote di vario taglio per la maggior parte da 50, 100 e 200 euro, contenute sottovuoto in una cassetta in metallo; bilancini di precisione; spezzoni di miccia deflagrante a lenta combustione, alla polvere nera, del tipo catramata, in ottime condizioni di conservazione ed efficienza; detonatori del tipo ordinario, in capsule di alluminio, a carica cava, in ottime condizioni di conservazione ed efficienza.


Durante le operazioni di perquisizione è stata arrestata per favoreggiamento personale anche la madre del giovane: la donna avrebbe tentato di gettare lo stupefacente da una finestra, senza sapere che tutta l’abitazione era circondata. La droga è stata quindi immediatamente recuperata.

 

Sul posto è intervenuto anche personale artificiere dello Squadrone Cacciatori per la messa in sicurezza dei congegni esplosivi.

 

L’arrestato è stato trasferito presso la casa circondariale di Lanusei mentre la madre è stata sottoposta al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’udienza di convalida.